UNA DENUNCIA DI ALTRABENEVENTO: GETTONARI E GIORNALAI IN CONSIGLIO COMUNALE
Una significativa rappresentazione del rapporto tra politica e informazione al tempo di mastellasindaco

“Ieri, 4 marzo, in Consiglio Comunale si è discusso anche di Gettonopoli, cioè la incessante corsa a fare più commissioni per raccattare
2.415 euro al mese.
L’argomento non era all’ordine del giorno ma ne hanno parlato per quasi due ore perché alcuni proprio non hanno digerito i vari comunicati
di Altra Benevento su questo argomento e le tabelle con i nomi dei consiglieri (coperti da segreto nelle determine di pagamento) con i dati
sui gettoni pagati (8.477 nel 2023) e i costi a carico delle casse comunali, € 378.000 l’anno scorso.
Normalmente dalla maggioranza mastelliana nessuno risponde alle nostre imbarazzanti richieste di informazioni e chiarimenti, sicuri che
la censura di buona parte della stampa che non pubblica i nostri comunicati, possa oscurare le informazioni non gradite.
Accade però, che a Palazzo Mosti si sono accorti della circolazione delle notizie sui social e la pubblicazione di qualche testata e allora i
nervi sono saltati e sono stati costretti a parlarne, impreparati e anche in modo scomposto, nel parlamentino cittadino, in collegamento
internet e davanti ai giornalisti.
Ha cominciato la consigliera di opposizione, eletta con la lista di destra, Rosa De Stasio, all’apice della graduatoria dei più gettonati di
gennaio scorso (66 presenze, una media di tre gettoni al giorno da 43 euro ognuno, per un totale di € 2.415, il massimo consentito) che si
è arrabbiata assai con il “giornalaio” che ha diffuso la notizia.
Gli ha fatto eco Antonio Picariello, il più gettonato nel 2023 (13 presenze in consiglio e 603 in commissioni, quasi tre al giorno, per un
totale di 23.100 euro nell’anno) che ha decisamente difeso il suo diritto ad essere presente quasi tutti i giorni al Comune, pur essendo un
semplice consigliere, pagato per intero dal suo datore di lavoro l’ACER (ex IACP).
Per il termine “giornalaio” usato in modo dispregiativo per indicare i giornalisti che non pubblicano cose gradite a qualcuno, si sono
giustamente risentiti gli operatori dell’informazione sanniti.
Alcuni si sono amareggiati più di altri: ma come, noi siamo sempre ben disposti con l’amministrazione, pubblichiamo o non pubblichiamo
come piace a voi e poi ci fate fare pure brutta figura?
Altri, quelli che il loro mestiere lo fanno in libertà, se la sono legata al dito e non è bastata a ridurre la loro contrarietà la solidarietà subito
espressa dall’addetto stampa del Comune, ex giornalista di politica del Sannio Quotidiano.
Ma a quale “giornalaio” si riferivano De Stasio e Picariello?
Molti hanno pensato che il bersaglio fossi io, ma alcuni sono rimasti dubbiosi perché non sono giornalista e quindi neppure “giornalaio”
anche perché non vendo informazioni: il sito di altrabenevento.it non ha sponsorizzazioni e la lettura è gratuita.
E allora chi è nei cattivi pensieri di De Stasio, Picariello ed altri super gettonati?
Se non è Corona, sarà Vincenzo Iurillo, il giornalista del Fatto Quotidiano che ha pubblicato l’anteprima del dossier di Altra Benevento?
Sarà Enzo Colarusso di LabTv che si intrufola nelle Commissioni che sono tutte aperte al pubblico? Sarà Paolo Bocchino del Mattino che
ha riportato anche le difese del Palazzo? Saranno le redazioni di Anteprima 24 e Cronache del Sannio che hanno trattato la questione?
Ha provato a ironizzare sull’accaduto, Cristiano Vella, un bravo giornalista che ha scritto anche per Il Fatto Quotidiano, con un articolo
pubblicato ieri su Ottopagine.it, criticando l’utilizzo dispregiativo di “giornalaio” che anche il suo collega, Enzo Spiezia, usa spesso per
apostrofare i giornalisti concorrenti.
Hanno difeso i giornalisti e i giornalai, Luigi Diego Perifano, capogruppo di Alternativa per Benevento, e Angelo Moretti di Civico 22, che
dai banchi del Consiglio hanno riconosciuto che le riunioni di Commissioni sono esagerate, ricordando anche alcune proposte già
formulate per organizzarle meglio.
Apriti cielo! Protestano subito i super gettonati.
Quindi, si è compreso anche ieri che limitare la corsa ai gettoni è cosa assai ardua a Benevento.
Ci ha provato il Segretario Generale con una circolare dell’anno scorso rimasta lettera morta; ci ha provato con vari incontri il presidente
del Consiglio, Renato Parente, ma deve stare attento a non urtare sensibilità che potrebbero compromettere la tenuta della maggioranza.
Non ci ha provato, neppure ieri, il vice sindaco Francesco De Pierro, che non ravvisa motivi di criticità in questa corsa al gettone e invita i
consiglieri a continuare come fatto finora.
Dobbiamo aspettare un poco per sapere e riuscirà la Corte dei Conti a convincere i consiglieri super gettonati che sono pagati con i soldi
dei cittadini e quindi non devono esagerare.
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”
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