PROPAGANDA CONTROPRODUCENTE
Un infortunio de Il Mattino, secondo “Altra Benevento è Possibile”

Quando, nel 1987, Ciriaco De Mita successe a Bettino Craxi come Presidente del Consiglio dei Ministri, a Eugenio Scalfari, direttore de
La Repubblica, non parve vero che il segretario del Psi era stato estromesso da Palazzo Chigi. Infatti, Scalfari, più che avversario di
Craxi, era un suo grande nemico.
Eppure, Raffaele (detto Lino) Iannuzzi e Eugenio Scalfari, per il modo come si erano esposti sul caso SIFAR, stavano rischiando la
galera. Il Partito Socialista Unificato (PSI + PSDI), nel 1968 candidò al Senato, nel collegio di Sala Consilina, Raffaele Iannuzzi , e
Eugenio Scalfari alla Camera dei deputati, nella circoscrizione di Milano.
Entrambi vennero eletti, ma la legislatura durò quattro anni, un tempo sufficiente perché i due giornalisti maturassero il diritto al
vitalizio, che allora era di 2 milioni e 200 mila lire al mese, un importo che, aggiornato in euro, è durato fino a quando i Cinque Stelle non
dicessero che agli ex parlamentari andava corrisposta la pensione in base ai contributi versati. Nelle elezioni anticipate del 1972, i due
giornalisti, però, non furono più candidati, anche perché, nel 1969, PSI e PSDI si erano divisi.
Scalfari, che ha beneficiato del vitalizio per più di 40 anni, con i soldi di De Benedetti fondò La Repubblica come giornale che avrebbe
dovuto fiancheggiare il Partito Socialista Italiano, ma, ben presto ne divenne avversario, diremmo in coincidenza con la elezione di Craxi,
nel 1976, a segretario dei Psi.
Ma parlavamo della successione a Palazzo Chigi. Ebbene, dopo l’insediamento di De Mita quale Presidente del Consiglio, Scalfari
cominciò a tesserne le lodi ogni giorno su La Repubblica, al punto che gli altri giornali convennero nel dire che quella di Scalfari nei
confronti di De Mita era una propaganda controproducente. Esattamente come quella che Il Mattino spesso fa in…favore di Mastella.
Ecco perché Gabriele Corona ha titolato cosi la sua nota che riportiamo integralmente:
LA BUFALA DEL DIRETTORE DE IL MATTINO: 50.000 TURISTI A BENEVENTO
”Il Mattino di Benevento si conferma giornale che spesso spara titoli sbagliati che non hanno nessuna attinenza con la realtà e
neppure con il contenuto degli articoli che pubblica.
Oggi si è superato con il titolo “Il turismo bacia il Sannio- In cinquantamila per le strade del centro”, una bufala colossale.
Cinquantamila turisti in giro per le strade di Benevento (città da 50.000 abitanti) sono una esagerazione assoluta, un numero
impressionante che, ovviamente, nessuno ha visto, neppure tra i giornalisti.
Gazzetta di Benevento, ad esempio, titola “E' stato un Lunedi' in Albis, di Pasquetta, senza grosse presenze turistiche nella nostra citta'.
Gruppi organizzati non se ne sono visti e le guide della Pro-Loco ‘Samnium’, ci ha detto il presidente Pino Petito, sono rimaste con le
braccia conserte”.
Ma in verità, il clamoroso errore de Il Mattino non si può addebitare al giornalista che ha firmato l’articolo il quale, nonostante l’enfasi
eccessiva dei pochi intervistati, a proposito di numeri ha scritto “Difficile fare i calcoli al millesimo, ma complessivamente si calcona
che nel comprensorio ci siano state circa 50.000 presenze a partire da sabato scorso”
Quindi, 50.000 presenze in tre giorni, nel “comprensorio” cioè in tutta la provincia, calcolando anche i beneventani che sono andati
negli agriturismo “fuori porta” oppure in montagna, nei boschi e lungo i fiumi per la scampagnata.
E quindi, come gli è venuto in mente al direttore casertano della redazione beneventana del Mattino mettere a quell’articolo il titolo “In
cinquantamila per le strade della città” che potrebbe indurre gli amministratori locali ad attribuirsi meriti per lo sviluppo turistico che non
hanno?
Gabriele Corona, movimento "Altra Benevento è possibile"”.
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