ENZO AVITABILE, ACCOMPAGNATO DALL’ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO “NICOLA SALA”, RACCONTA UNA SUA VIA CRUCIS, IN “EXEREDATI MUNDI” - Cultura

ENZO AVITABILE, ACCOMPAGNATO DALL’ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO “NICOLA SALA”, RACCONTA UNA SUA VIA CRUCIS, IN “EXEREDATI MUNDI”

Il concerto programmato in occasione della Pasqua

Enzo Avitabile di nuovo a Benevento, e questa volta al Teatro Comunale con l’Orchestra del Conservatorio “N. Sala”, per raccontarci la
storia della morte di Gesù, attraverso le vicissitudini del mondo. Un momento di grande spessore culturale e musicale, con un ritratto
crudo ed a volte impietoso della nostra società.
Così abbiamo assistito ad uno spettacolo che ci ha intrattenuti per oltre un ora in maniera assolutamente piacevole e non abbiamo
avuto modo di annoiarci, perché gli argomenti trattati, sebbene molto scottanti e attuali, sono stati presentati con grande maestria.
Ringraziamo dunque i ragazzi dell’Orchestra, il Maestro Gabriele di Iorio, che, come anche è accaduto in passato, li ha diretti con grande
maestria, insieme alla chitarra classica, suonata dal Maestro Gianluigi di Fenza.
Curatissimo nei particolari, Il concerto ha dato al folto pubblico la possibilità di ascoltare, accanto alla Via Crucis, ideata da Avitabile,
che ne ha scritto parole e musica, anche brani classici, quale l’Ave Verum Corpum di Mozart ed alcune tra le più belle canzoni eseguite da
Pino Daniele, tra cui:” Mane e mane” e “E’ ancora tiempo”, l’ultimo brano cantato, in napoletano da Daniele, prima della sua morte.
Ancora di Avitabile “Figliule ca ‘nce jate a la Maronne”, brano dedicato alla Madonna di Montevergine, “Figliola ca guarde’o mare”, la
storia di una ragazza che si perde guardando il mare, ma in realtà ritrova sé stessa. “Libberazione”, e ancora “Don Salvatò” , “una preghiera
rivolta a Dio, una devozione”, il Dio Salvatore, così come l’ha definita lo stesso cantautore, brano suonato dal Maestro Gianluigi di Fenza,
con la chitarra classica.
In una intervista, di un po' di tempo fa, Avitabile si è detto ”fiero di essere la voce dei dimenticati. E di essere cresciuto insieme a Pino
Daniele”. Essere definito “Voce delle periferie esistenziali mi piace molto, perché non dobbiamo solo parlare delle periferie come luoghi
fisici, ma anche come luoghi dell’anima, dove l’uomo è costretto a scegliere fra la solitudine tipica degli eremiti e la costrizione
dell’isolamento, dovuta ad una società che emargina”.
Non si poteva dunque scegliere autore contemporaneo più adatto di Enzo Avitabile, per ricordare il momento pasqual., Napoletano doc,
ha ottenuto tantissimi riconoscimenti a cominciare dalla Vela d'argento nel 1983, ha proseguito con la Targa Tenco, conferitagli nel 2009
e nel 2012, per la migliore canzone in dialetto napoletana.
Sono seguiti due David di Donatello, nel 2017, uno per la Migliore colonna sonora per “Indivisibili” e l’altro per la Migliore canzone
originale dello stesso. Questi due lavori hanno ottenuto anche due Nastri d'argento nel 2017.
Sempre per gli” Indivisibili”, gli sono stati conferiti nel 2017, il Globo d'oro 2017, per la miglior musica ed ancora il Ciak d'oro 2017, per la
Migliore colonna sonora. Lo stesso film viene premiato al Bari International Film Festival 2017 - Premio Ennio Morricone - per le Migliori
musiche.
Anche il 2019 ha riservato ad Avitabile due premi: il Premio De André 2019 - Targa Faber per l’interpretazione de “La Guerra di Piero”,
nello stesso anno ha ricevuto il “Ciak d'oro” - Migliore colonna sonora per “Il vizio della speranza”, del regista Edoardo De Angelis, che,
presentando il film, affermò “La resistenza umana è la più grande delle rivoluzioni”.
Nel suo lavoro “Exeredati Mundi”, ci ha voluto presentare la vicenda di alcuni diseredati, a quelle vittime senza nome, senza faccia, che
nessuno ricorda più.
Straziante il racconto in musica del viaggio di Gerardo, spossato con moglie e figli a carico, che, partito per lavoro, torna a casa sua, a
Maddaloni, per la precisione, in una cassa di zinco, vittima di un infortunio sul lavoro. Un cammino che si è concluso tragicamente e che
ci ricorda l’aumento degli infortuni sul lavoro, in una società in cui la tecnologia ha raggiunto un traguardo invidiabile, ma che non mette al
riparo i lavoratori dalla morte. Enzo Avitabile, infatti, conclude: ”Era venuto per incominciare e non per finire!”.
Sempre collegato al mondo del lavoro, il cantautore ci ricorda, nella III stazione, la strage di sei ragazzi di Castelvolturno, trucidati
barbaramente, in un lasso di vita breve, trascorso tra permessi di soggiorno e lavoro.
La cosiddetta “strage di S. Gennaro”, avvenuta il 18 settembre del 2008, rappresenta anch’essa un momento di grandissimo dolore per la
comunità africana, che ha ricevuto dal processo pienamente giustizia, riabilitando le vittime che, in un primo momento, sembravano
collegate a clan malavitosi.
Nella quarta stazione, Avitabile, ci ha ricordato il martirio di Gesù, che come sappiamo fu compiuto dai Romani, per esaudire le richieste
esplicite dei sacerdoti ebrei, preoccupati di perdere il proprio potere sul popolo, a causa di questo nuovo profeta. Sulla croce vengono
inchiodati da , in maniera ideale, tutti quelli che vogliono pace ed uguaglianza nel mondo e tra gli esseri umani. Un racconto laico di un
mistero che si rinnova ogni anno.
Il concerto è stato di alta qualità, qualità che ha giustificato il delirio del pubblico, che è stato informato, tramite il Direttore del
Conservatorio, Maestro Giuseppe Ilario, e la Presidente, Dott.ssa Caterina Meglio, del prossimo conferimento, ad Avitabile, della Laurea
honoris causa in “Composizione ed arrangiamento”.
Un riconoscimento dovuto ed altamente apprezzabile.
Giuseppe Di Gioia

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