PER USARE UN EUFEMISMO, POSSIAMO DIRE CHE I COLONNELLI DI MASTELLA NON HANNO ANCORA LE IDEE CHIARE SU DOVE FAR FARE SIA LA SOSTA BREVE CHE QUELLA LUNGA AI PULLMAN DELLE LINEE EXTRAURBANE - Politica

PER USARE UN EUFEMISMO, POSSIAMO DIRE CHE I COLONNELLI DI MASTELLA NON HANNO ANCORA LE IDEE CHIARE SU DOVE FAR FARE SIA LA SOSTA BREVE CHE QUELLA LUNGA AI PULLMAN DELLE LINEE EXTRAURBANE

Lo dice, in una sua nota, anche Paolo Alberto Caggiano, della direzione cittadina del Partito Democratico

E’ dagli anni ’80, dai tempi in cui era sindaco Antonio Pietrantonio, che si parla del trasferimento del parcheggio delle linee extraurbane in
prossimità della stazione ferroviaria. Ma il disegno, condiviso anche da amministrazioni di centro destra, non è mai stato realizzato
poiché non ha mai riscontrato il consenso dei proprietari delle autolinee, a parte poi il fatto che lo spazio in cui avrebbero dovuto sostare i
pullman ha una superfice inferiore almeno del 50% rispetto all’attuale terminal.
Il disegno è stato sempre ritenuto irrealizzabile, perché, nella parte alta della città, dove si trova il piazzale Venanzio Vari, attuale
terminal, vi è la gran parte degli uffici pubblici e delle scuole, per cui i pendolari, sia studenti che pubblici dipendenti, per raggiungere i
luoghi di studio e di lavoro, avrebbero dovuto utilizzare gli autobus urbani, che dalla stazione centrale avrebbero dovuto partire, in numero
considerevole, in un orario concomitante, per evitare che i pullman delle linee extraurbane non avrebbero provveduto esse a trasportare
dipendenti pubblici e studenti nelle vicinanze dei loro posti di lavoro e di studio.
Ma ammesso che ciò fosse stato possibile, si sarebbe posto un notevole problema di inquinamento della città, poiché i pullman
avrebbero dovuto attraversare il centro urbano, cosa impossibile da porre in essere, dal momento che il trasferimento del terminal era
finalizzato anche e soprattutto ad eliminare l’inquinamento degli insediamenti abitativi esistenti a ridosso dell’attuale terminal. Ma tali
insediamenti erano e sono, maggiormente, protetti da alberi di alto fusto che assorbono, come si sa, inquinamento e rumori.
Inoltre, abbiamo fatto notare anche che a 300 metri dall’attuale terminal si è al di fuori del perimetro urbano, circostanza, questa, in cui
non si trova quello slargo esistente in prossimità della stazione ferroviaria.
Così, i colonnelli di Mastella, pur di destinare piazza Risorgimento non si sa ancora a che cosa con l’eliminazione del parcheggio a
pagamento, hanno pensato di creare nello spazio dell’attuale terminal un parcheggio a pagamento con due piani interrati e altri due
sopraelevati, utilizzando i fondi del piano periferie. Addirittura,si è pensato di utilizzare lo spazio antistante la sede del CONI, circondato
peraltro dalle palazzine delle case popolari, creando peggiori condizioni di inquinamento rispetto a quelle che si vogliono evitare nel
piazzale Venanzio Vari.
Le idee messe in cantiere sono molte, nessuna delle quali è però realizzabile, secondo il nostro giudizio e quello di Paolo Alberto
Caggiano, della direzione cittadina del PD, il quale ha diffuso la nota che segue.


“E’ notizia delle ultime ore che l’Assessorato ai Trasporti della città di Benevento vorrebbe dirottare temporaneamente in due siti, il
piazzale Coni e un’area retrostante il complesso scolastico “ Calandra”, gli autobus di linea che attualmente sono attestati nell’attuale
terminal di Piazzale Venanzio Vari. Valutiamo tale probabile soluzione completamente inadeguata,parimenti a quanto già sollevato per
Via Paolella che fortunatamente ha portato l’amministrazione a più miti consigli.
Apprendiamo di un accesso diretto al Calandra da Via Mustilli,utilizzando un varco d’ingresso parallelo alle corsie e largo appena 4,5
metri.Pertanto gli autobus si troverebbero ad effettuare delle manovre in spazi contingentati e,soprattutto, costretti ad invadere entrambe
le corsie di marcia nei pressi della rotonda. Cosa che già nelle condizioni attuali di traffico metterebbe a rischio l’incolumità degli addetti
ai lavori e la sicurezza degli utenti della strada,figuriamoci nelle ore di picco del traffico e con il concentramento, in quella zona della
città,degli oltre 60/70 autobus che quotidianamente si raggruppano tra le ore 7,15 alle ore 8,15.
Sentiamo parlare di qualche verifica tecnica,qualche? Forse hanno dimenticato che il problema è stato partorito da loro in totale
solitudine ed ora,reputiamo inaccettabile vederli impegnati a correre ai ripari a tutti i costi,tralasciando dei fattori fondamentali,tra tutti la
sicurezza!!! Tali soluzioni sono improponibili senza i necessari ed importanti interventi strutturali.Anche perchè non concordiamo
pienamente né con i numeri né con la stima dei tempi di sosta forniti dal delegato municipale. Pertanto oltre alle carenze
evidenziate,valutiamo tale area sottodimensionata e soprattutto l’incoerenza della stima dei tempi di permanenza in sosta degli
autobus,cosa che deve consentire, in completa sicurezza ,le operazioni di salita e discesa dei viaggiatori che in alcuni casi necessitano di
assistenza prolungata.Altro aspetto fondamentale è quello che non basterebbe l’utilizzo degli autobus delle linee 3 e 12 per condurre a
destinazione gli utenti, anche se si concretizzassero gli esigui numeri di viaggiatori da loro riportati.
Anche lo stesso piazzale tra Via Santa Colomba e Via Rivellini ( Coni ) è in una condizione strutturale che certo non può essere adeguata
solo con gli annunciati interventi, pensiline e servizi igienici chimici, ma andrebbero urgentemente installati sistemi di illuminazione e di
sorveglianza, di segnaletica e soprattutto marciapiedi per consentire il transito ai pedoni senza che corrano il rischio di essere investiti.
Al posto del briefing e di dati stimati calcolatrice alla mano,andrebbero ascoltate e valorizzate le esigenze dei nostri concittadini, ormai
stanchi del vostro operato. Crediamo che con il sopralluogo effettuato nella giornata di Giovedì 6 Aprile al “ Calandra” da parte del
delegato all’’assessorato ai trasporti e dei dirigenti comunali ,la quadratura del vostro cerchio abbia raggiunto l’assurdo e,siamo
fortemente preoccupati che tanto possa lasciare alla città di Benevento un’eredità dannosa e difficile da sbrogliare nei prossimi
decenni.Ricordiamo e sottolineiamo, ancora una volta, che le problematiche che riguardano il futuro della città e dei cittadini vanno risolte
ai tavoli istituzionali,coinvolgendo tutte le parti interessate, nel concordare scelte per un lavoro di sinergia per la collettività e,non in
maniera autoreferenziale.
Commettere oggi ulteriori errori di valutazione, significherebbe sottrarre alla città e alla provincia luoghi di interscambi idonei,
fondamentali per una mobilità efficiente, tra l’altro con visione miope di prospettive per un settore strategico come il trasporto urbano ed
extraurbano.
Aspetto che negli ultimi anni non è affatto nelle quadrature di questa amministrazione”. (GDG)

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