CONTINUA LO SCONTRO TRA MASTELLA E CALENDA - Politica

CONTINUA LO SCONTRO TRA MASTELLA E CALENDA

Una nota di Mastella in risposta a una intervista di Calenda

Clemente Mastella ha sporto querela contro Carlo Calenda, perché il fondatore e capo di Azione avrebbe associato il nome del sindaco di
Benevento alla cultura mafiosa. Pero, i due politici si attaccano a distanza, senza esclusione di colpi. La nota diffusa da Mastella parla di
una intervista resa a La Repubblica da Calenda, intervista nella quale il capo di Azione dice che Emma Bonimo avrebbe preferito Mastella
al professor Cottarelli, nella coalizione messa in piedi da Matteo Renzi per superare lo sbarramento del 4% alle elezioni europee di giugno
prossimo. Secondo Mastella, Calenda, in questo caso avrebbe detto una grossolana fesseria.
Ma, per quanto riguarda l’accostamento di Mastella alla cultura mafiosa, Calenda avrebbe dovuto avere prove certe prima di fare accuse
di tale gravità. Dal momento che da più partiti emergono casi di persone che finiscono nelle maglie della giustizia, non significa che i capi
di tali partiti abbiano responsabilità rispetto alle persone attenzionate dalla magistratura. Non a caso la segretaria del Partito
Democratico, Elly Schlein, ha detto che saranno espulse dal Partito le persone indagate dalla Magistratura.
L’Udeur di Mastella ha avuto, nel 2005, qualche persona che, eletta nel consesso regionale, è risultata poi collusa con i casalesi. Ma
questa persona è stata arrestata solo nel luglio 2010, subendo poi la confisca di 2,5 milioni di euro.
Il giudice penale avrebbe riconosciuto collusa questa persona almeno dal 2000. Ma questo il giudice penale lo ha detto dopo che questa
persona è stata arrestata, quando non era più consigliere regionale e quando Mastella ne aveva preso le distanze
Se qualche esponente di Azione dovesse essere indagato e chiamato in giudizio dalla Magistratura, non significa che Calenda sia suo
complice. Molto si parla della provenienza dei voti, ma se L’Udeur di Mastella, alle regionali del 2010, si sarebbe posizionato al primo
posto a Casal di Principe, non significa che i voti ottenuti dal partito di Mastella non provengano dalla parte pulita di quel comune del
Casertano. Noi ci fermiamo qui, perché questi sono i fatti, di cui abbiamo parlato anche in altre occasioni. Ma vediamo cosa dice Mastella
nella sua nota.
"Continuo a registrare, da parte di Carlo Calenda, un citazionismo smodato e bislacco nei miei confronti. L'ultima, nella sua intervista al
quotidiano La Repubblica, è che Emma Bonino avrebbe preferito me al professor Cottarelli. Quando Calenda non infanga le persone, come
ha fatto con me associandomi vergognosamente alla cultura della mafia e beccandosi per questo una querela per la quale auspico
rinunci all'immunità parlamentare, dice come ha fatto in questo caso grossolane fesserie politiche. Dove sarebbe e da dove deriverebbe
l'incompatibilità, politica, elettorale o umana, tra me e il professor Cottarelli? Naturalmente non esiste. Nè esiste la superiorità morale che
Calenda si arroga, autoattribuendosi una inesistente purezza", lo scrive in una nota il sindaco di Benevento e leader di Noi di Centro
Clemente Mastella.
"Si comprende che Calenda abbia bisogno della lotta greco-romana per uscire dall'angolo politico-mediatico, ma non può darla a bere. Lui
è maestro di trasformismo: perché eletto nel Pd, lo ha poi lasciato e ad agosto 2022 fu capace di rompere un patto politico che aveva
siglato poco prima. Nominato Ambasciatore, non di carriera e Ministro da Matteo Renzi lo ripaga oggi con la moneta dell'ingratitudine
politica, ai limiti del fango mediatico. Dovrebbe invece solo ringraziarlo. La verità è che oggi la sua proposta, altro che competenza, si
basa sulla teoria di Tolomeo, l'astronomo convinto erroneamente che tutto girasse attorno alla Terra. Calenda si crede il centro e al centro
della politica italiana, finora però pare abbia girato solo attorno a sè stesso e alla sua autoreferenzialità", conclude Mastella.
Giuseppe Di Gioia

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