IN “NOTE D’ORIENTE” ABBIAMO ASSISTITO A UN CONNUBBIO MUSICALE TRA LA REATA’ ITALIANA E QUELLA CINESE - Cultura

IN “NOTE D’ORIENTE” ABBIAMO ASSISTITO A UN CONNUBBIO MUSICALE TRA LA REATA’ ITALIANA E QUELLA CINESE

In questa occasione, l’0rchestra Filarmonica di Benevento ci ha regalato un concerto indimenticabile

Il 3 giugno, presso il Teatro Comunale di Benevento, abbiamo assistito ad un connubio musicale tra la realtà italiana e quella cinese. Nel
concerto “Note d’Oriente”, Sono stati nostri ospiti il gruppo Beijing Laiyin Sunna Opera, che hanno cantato con la OFB, diretti dal M°
Pasquale Valerio. Il programma è stato presentato dalla Maestra Maya Martini, che ci ha anticipato la data del prossimo concerto: il 25
giugno presso la location del Teatro Romano.
Nel ringraziare per la partecipazione a questo nuovo progetto di collaborazione con l’Accademia proveniente dalla Cina, la Maestra
Martini ha sottolineato “le difficoltà che questi artisti hanno incontrato nell’approccio con una cultura diversa, quale è quella occidentale,
in cui sono stato catapultati, in questa parte del mondo”. Per questo, ha concluso Maya Martini: ”e noi apprezziamo la loro cultura, come
loro apprezzano la nostra”.
Abbiamo ascoltato un ricco programma, durato circa due ore, di brani musicali italiani e cinesi, eseguiti dai cantanti e dalle cantanti.
Quest’ultime hanno indossato i bellissimi costumi orientali.
Ad ogni fine esecuzione, inoltre, gli artisti hanno stretto la mano al Maestro Pasquale Valerio e ringraziato l’orchestra.
Siamo noi, invece, che ringraziamo il direttore artistico Ke Quin Liu, per la bellissima serata che ci hanno offerto.
Il cantante è un baritono, il quale ha debuttato in Figaro nel 1983, il primo in Cina a cantare, mentre a Innsbruck ha partecipato all’
esecuzione del Nabucco nel 1991, un artista molto ben preparato, dunque, che ha partecipato a ben 150 concerti nei vari paesi in Svizzera
ad Amburgo. E’ stato finalista nella Lucian Pavarotti International Voice Competition e nel Concorso Internazionale per Voci Verdiane. Ha
studiato anche presso l’Eastman School of Music e l’Accademy of Vocal Arts in Philadelfia dal 1985 al 1988. Ha proseguito gli studi a
Zurigo dal 1988 fino al 1990.Ha continuato la sua attività musicale nella nativa Cina, ove è stato nominato direttore artistico della Beijng
Opera Festival e della Shaangai Opera Festival.
Il primo brano eseguito è stato “Song of the Yangtze River”, cantato da tutti gli artisti in coro. Questo è un brano folk song tradizionale
cinese, seguito dal “Batti, Batti, O bel musetto” dal “Don Giovanni” di Mozart.
Il brano di Beijing Alley cantato anche questo in coro, è stato seguito poi da “Una furtiva lacrima” dall’”Elisir d’ amore”, di Gaetano
Donizetti, cantata questa in italiano; così come “O sole mio “è stato anch’esso, magistralmente, cantato da Ye Zhengwu e dal direttore
artistico, nonché baritono Ke-Qing Liu, il quale ha successivamente molto ben interpretato anche il brano” Largo al Factotum “dal Barbiere
di Siviglia”, di G. Rossini, in italiano, mostrandosi molto allegro e felice, durante l’esecuzione.
Bellissima l’esecuzione di Schubert, in latino della sua “Ave Maria”, da parte del trio cinese. In duetto, invece, è stato eseguito, in cinese, il
brano “Ode to Pear Blosson “del compositore: Yang Nailin. Ricordiamo che questo brano era all’origine la sigla dell'Opera di Pechino
"Datang Royal Concubine" e racconta la toccante storia d'amore tra Li Longji, l'imperatore della dinastia Tang e la sua concubina Yang
Yuhuan.
L’orchestra ci ha regalato il famosissimo intermezzo della “Cavalleria Rusticana”, di Pietro Mascagni, tratto dall’omonima novella di
Giovanni Verga, le cui note sono di una bellezza a dir poco struggente, seguita dalla “Mayila variations”, cantata in cinese.src="https://www.lascintilla.news/uploader77ab56/images/CINESI 6.jpg" class="center">
Non poteva mancare Giuseppe Verde di cui abbiamo ascoltato: “Stride la vampa”, tratto da “Il Trovatore”, che insieme a” Rigoletto” e “La
Traviata” fa parte della cosiddetta “triologia popolare”.
Ascoltando, poi il brano “The waves of Hongyu Lake”, abbiamo avuto la sensazione di vedere e sentire le onde del lago Hongyu.
Molto suggestivo il “Canto alla luna”, “Mesicku na nebihlubokem -Rusalka”, di cui la bravissima Clara, ci ha esposto le motivazioni che
hanno spinto l’autore a scriverla.
Mai, come in questo momento, il brano di invocazione “Pace, pace”, da “La Forza del destino” di Giuseppe Verdi, ispirato ad “ Alvaro o la
forza del destino”, scritto da Angel de Saavedra, ha avuto momento più opportuno.
In perfetto francese, il brano “Toreador dalla “Carmen”, di Bizet è stato eseguito da Ke-Qing Liu, baritono.
Il concerto si è concluso con il brano “My Homeland “, l’inno nazionale della Cina che è stato eseguito da tutti i cantanti, con il coro, alle
spalle dell’orchestra.
Giuseppe di Gioia

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