Accadde oggi … 26 luglio 1999
Lo ricorda Amedeo Ceniccola

L’associazione RINASCITA GUARDIESE continua la pubblicazione di documenti inerenti la nostra storia per coltivare la memoria e …
progettare il futuro partendo dal passato
Il neo-Sindaco Ceniccola illustra al Consiglio Comunale l’eredità ricevuta:
“un paese soffocato dai debiti e dalla monnezza”.
Sala convegni-Castello di Guardia Sanframondi
Il Sindaco Ceniccola illustra la situazione economico-finanziaria dell’Ente in occasione dell’approvazione del Conto Consuntivo relativo
all’anno 1998 e dichiara:
“ abbiamo trovato un vero e proprio caos amministrativo, le casse comunali vuote, una montagna di debiti fuori bilancio da pagare e una
casa comunale decadente e sporca con l’area circostante ridotta ad una discarica a cielo aperto”.
Fono-registrazione discorso pronunciato in data 26 luglio 1999
Signori Consiglieri,
siamo qui per approvare un Conto Consuntivo che non appartiene all’Amministrazione che ho l’onore di rappresentare; in poche parole,
siamo qui per rimediare ad una grave inadempienza dell’Amministrazione in carica prima del 13 giugno 1999 che ha ignorato la circolare
della Prefettura di Benevento prot. n°1826/III Sett. Del 06.04.99, con la quale si dirama a tutti i comuni della Provincia la circolare
Ministeriale telegrafica n.17/99 del 01.04.99 ove si prevede che la deliberazione del Rendiconto di gestione rientra a tutti gli effetti tra gli
atti “urgenti ed improrogabili” la cui adozione spetta all’organo consiliare uscente.
Quindi, viene spontaneo rivolgere una domanda al gruppo consiliare di minoranza che fino a qualche settimana orsono ha governato il
nostro paese:
- Per quale motivo non avete ottemperato a quanto previsto dalla circolare prefettizia?
In attesa di ricevere una risposta, è necessario ricordare che oggi siamo chiamati ad approvare un Conto Consuntivo che vede un avanzo
di 304 milioni di lire e che qualche rappresentante del gruppo “Per Guardia”, ha sbandierato sulla stampa locale come un titolo di merito e:
“immediatamente spendibili sull’unghia”.
Trattasi di una menzogna grande come una casa e la verità è costituita da fatto che a fronte di questo cosiddetto avanzo di gestione
non ci sono i soldi nemmeno per pagare la benzina necessaria per far uscire il camion adibito alla raccolta dei rifiuti.
A tal proposito, vale la pena ricordare a chi fa finta di non saperlo che i Revisori dei Conti hanno attestato e certificato che questi famosi
304 milioni di lire non sono utilizzabili perché inesistenti (frutto di quella che possiamo chiamare: finanza creativa) in quanto derivanti da
qualcosa che si era “immaginato” di fare da parte dell’Amministrazione ma che, in realtà, non è stato fatto e cioè l’avvio delle procedure
per il recupero dell’ICI relativa agli anni 93-97; pertanto, possiamo tranquillamente concludere che, in buona sostanza, si tratta di un dato
di bilancio … inattendibile. E questo lo capisce anche uno studente di Ragioneria ma, sicuramente, non può capirlo chi è accecato dalla
rabbia e dal rancore per aver dovuto abbandonare la cosiddetta “stanza dei bottoni”.
La verità indiscutibile è che quando siamo arrivati alla guida dell’Ente la prima cosa che abbiamo dovuto fare è stata quella di pagare il
mangime che era stato fornito per mesi da una ditta locale per sfamare gli uccelli rinchiusi nella voliera collocata nella villa comunale ed
il carburante per far uscire i mezzi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (che da mesi non veniva pagato alla ditta che solitamente lo
fornisce all’Ente).
Infine, bisogna aggiungere che vi sono centinaia di milioni di debiti fuori bilancio che rischiano di dissanguare la cassa comunale; al
momento abbiamo già quasi contabilizzato circa 1miliardo di lire. E non possiamo non ricordare che il non aver rideterminato le tariffe
dei tributi comunali ha causato oggi il conseguente attestato di “deficitarietà” delle entrate tributarie proprie dell’Ente, come si evince dalla
certificazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.164 del 15/07/99. Inoltre, sul versante dei mutui di scopo, non può essere sottaciuto
che la rinegoziazione operata, nell’anno 1996, dalla precedente Amministrazione è da ritenersi sicuramente svantaggiosa per l’Ente che
dovrà sopportare fino all’anno 2016 una maggiore spesa di 1miliardo886milioni701mila286lire.
Per non parlare dei debiti fuori bilancio che cercheremo di estinguerne almeno una parte, nel più breve tempo possibile, per evitare
ulteriori aggravi per la cassa dell’Ente. Centinaia di milioni di lire di debiti che sono la prova provata di una gestione della cosa pubblica
caratterizzata da grave negligenza e superficialità.
P.S. Per amore di verità, è necessario ricordare che il Sindaco Ceniccola non è costato una lira alle tasche dei guardiesi (avendo
rinunciato allo stipendio di 5milioni400mila lire previsto dalla Legge) e dopo 2 anni e mezzo di buongoverno ha lasciato in eredità un
“tesoro” costituito da 762milioni259mila719lire (avanzo di amministrazione del rendiconto dell’esercizio 2001), 13miliardi930milioni
698mila414lire per la realizzazione di tante opere pubbliche ed un totale azzeramento dei debiti pregressi. Una straordinaria quantità di
finanziamenti che il Sindaco Ceniccola aveva ottenuto grazie ad un grande lavoro di interlocuzione con la Regione Campania svolto con
passione e tenacia. Possiamo dire che tutte le opere che hanno avviato la “rinascita” di Guardia Sanframondi portano la firma del Sindaco
Ceniccola che le aveva pensate, programmate e fatte finanziare. I governanti che lo hanno sostituito alla guida della nostra comunità
hanno dovuto semplicemente appaltarle dopo averle bocciate in Consiglio Comunale e dopo averle bollate come “BUGIE” durante la
consultazione elettorale del maggio 2002 per ingannare i guardiesi e far fuori moralmente e politicamente il Sindaco Ceniccola.
Ai guardiesi l’ardua sentenza!
RINASCITA GUARDIESE
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