IN OCCASIONE DEL CENTENARIO PUCCINIANO, PROGRAMMATA LA RAPPRESENTAZIONE, NEL TEATRO ROMANO, DI QUATTRO OPERE DEL GRANDE MAESTRO. LA SERA DEL 25 LUGLIO E’ ANDATA IN SCENA “TOSCA”.
Il direttore del Teatro Romano, Giacomo Franzese, ha presentato il programma

La lirica è tornata quest’anno con un omaggio a Giacomo Puccini, l’ultimo proprio dieci anni fa, nel centenario della morte ed il primo
concerto si è tenuto giovedì 25 luglio con la presentazione del progetto, da parte del Dott. Giacomo Franzese, quale direttore del Teatro
Romano di Benevento, il quale così si è espresso: “A me è stato dato l’onore di darvi stasera il benvenuto nel Teatro Romano, questo
progetto è stato realizzato grazie al FUC ,Fondo Unico della Cultura.
Ha voluto ringraziare il Dott. Massimo Sanna e ha continuato: ”Voglio ringraziarvi per aver sostenuto questo progetto di lirica, nella
persona di Katia Ricciarelli, che saluto e ringrazio, sempre presente, sempre vicino a noi, anche in passato durante una manifestazione
presso la bella isola di Capri. Abbiamo fatto un video sui social, la saluto quale madrina e regina di questa serata”.
Come già aveva annunciato nella conferenza stampa, il Dott. Franzese ha detto: ”Benevento ha partecipato ad un bando pubblico, ci
siamo classificati molto bene ed abbiamo potuto realizzare questo programma particolarmente ampio ed interessante, dedicato a
Giacomo Puccini”.
Infatti, l’unione di forze tra la Direzione Regionale Musei di Napoli, insieme all’Area Archeologica del Teatro Romano, intercettando un
progetto del MIC, ha permesso che la ministagione del 2023, con 2 titoli, potesse quest’anno diventare di 4 e quindi raddoppiare: 4
opere, 1 spettacolo di musica e balletto.
Come aveva a suo tempo sostenuto anche la Dott.ssa Tartaglia Polcini, per ottenere buoni risultati e realizzare ”un salto di qualità,
dobbiamo fare unione”.
Tutto ciò è vero e si vedono immediatamente i risultati.
E’ stato spettacolare il cambio di scena, poiché i luoghi di ambientazione sono tre: la Basilica di Sant’Andrea, il secondo a Palazzo
Farnese ed il terzo sulla terrazza di Castel Sant’Angelo, nei cambi di scena tra il primo, il secondo ed il terzo atto, sono passati circa
trenta minuti di intervallo, durante i quali abbiamo potuto rifocillarci presso lo stand del Bar Caffè delle Streghe di Palazzo Paolo V.
Per chi, come me, lo ha voluto, è stato possibile visitare anche la Chiesa di S. Maria della Verità, che rimane aperta di notte, in queste
serate; un piccolo capolavoro di arte settecentesca, assolutamente da vedere.
Il Dott. Franzese ha voluto salutare il Maestro Quadrini, che ha avuto la direzione artistica, i musicisti, gli attori, tra cui quelli molto
piccoli, perché, con molto orgoglio, sono stato aiutato e supportato dal Direttore. Il ringraziamento principale , quindi, va a lui. “Il caldo,
quale situazione metereologica attuale, non consente il desiderio di continuare a sostenere questi progetti, anche perché adegueremo
questa struttura, nel senso che avremo anche dei punti di soccorso all’interno del teatro. Vi auguro un buon ascolto“.
Ed in verità tale è stato. Cavaradossi, interpretato da Francesco Anile, che si esalta per la bellezza del quadro della Maddalena, che sta
completando, cantando l’aria “Recondita armonia di bellezze diverse”, suscitando l’invito del curato a “scherzare con i fanti, lasciando
stare i santi”. Cavaradossi saluta la sua amata, Tosca, ( Diana Bucur) che al guardare il volto della Santa, riconosce la Marchesa, non
senza esplodere in una manifestazione di gelosia. Tosca è bellissima nel suo abito verde.
L’opera, ricordiamo, è ambientata nel periodo napoleonico del 1800 a Roma, , che ha sottolineato il riaffermarsi del potere temporale del
Papa, manifestatosi non solo con la processione di preti, bambini, donne ed uomini, ma soprattutto con la solennità dei canti eseguiti,
nel I° atto, con l’esecuzione del Te Deum da parte di tre bravissimi cori, in scena e fuori scena: il coro lirico di Benevento, diretto dalla
Maestra Mina Minichiello, che ha preparato anche il coro di voci bianche; il coro di Bitonto, diretto dal Maestro Giuseppe Montanaro, che
canta nel terzo atto quale carceriere e che è anche presidente del Coro Opera Festival, coro che è stato preparato dal Maestro Giuseppe
Maiorano, e quello del Fantasy Music Accademy.
Curatissimi sono stati anche i costumi, soprattutto quello di Tosca, che al secondo atto indossa un abito nero di pizzo, con sotto una
sottana rossa quasi a voler sottolineare la futura tempesta di sangue che si sarebbe abbattuta su di lei. Ringraziamo, per la cura nella
preparazione dei costumi, Costumi Arianna Sartoria Teatrale di Corridonia (MC).
Infatti, a questo punto, Giacomo Puccini ha inserito la meravigliosa aria: “Vissi d’arte”, in cui Tosca ci parla della sua vita (“Vissi d’arte e
non feci mai male ad anima viva”), e per questo si interroga sul perché le stia accadendo tutto questo, senza averne alcunché minima
colpa. Lo possiamo definire un lamento, una preghiera, un’invocazione, il tormento, lo strazio di un’anima, quando si reca dal Barone
Scarpia ( Alberto Mastromarino) per supplicarlo di salvare il suo amato, Mario Cavaradossi.
La contropartita che Scarpia le chiede è sicuramente pesante da accettare, ma lei alla fine, si convince ed annuisce con la testa, dopo
aver avuto la rassicurazione che la fucilazione di Mario, sarà finta, come già era stato fatto in passato per il Marchese. Infine, si fa
rilasciare un salvacondotto per lei e per il pittore, suo amato. In realtà, ingenuamente pensa di poter sfuggire alla passione di Scarpia e
fingendo di acconsentire, appena le è possibile lo trafigge a morte, con un pugnale.
A questo punto, per sottolineare la gravità della vicenda, l’ultima scena, che conclude il melodramma con il suicidio di Tosca, si tinge
completamente di rosso, e con questo effetto si conclude la rappresentazione, iniziata con la fuga di Cesare Angelotti, interpretato da
Giordano Farina, dal carcere di Castel Sant’Angelo.
Non sono mancati i ringraziamenti sia all’orchestra, che al pubblico, da parte della regista, la Maestra Katia Ricciarelli, che è stata
coadiuvata da Alessio Rizzitiello. In un primo momento, aveva pensato di non venire a Benevento, poi ci ha ripensato ed ha presenziato
al dramma. Affettuoso è stato lo scambio di complimenti e di auguri con il Maestro Quadrini, con il quale si conosce da oltre dieci anni.
Ha ringraziato tutti quanti per aver partecipato. Si è complimentata con Andrea Ambrosino, che ha interpretato il ruolo del pastore. Il
giovane cantante era visibilmente emozionato e ci ha confidato che il suo più grande sogno è quello di poter cantare tutta la musica.
Ricciarelli ci ha tenuto a sottolineare che il melodramma, inventato in Italia nel 1600, è stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco ed in
quanto tale ci ha esortati ”a non farcelo portare via, perché lo abbiamo inventato noi”. Ha voluto sottolineare anche l’importanza del
pubblico, affermando che “gli artisti non sono nulla senza il pubblico”. A questo proposito, ci ha ricordato i tempi, non lontani, della
pandemia, ma il suo vero rammarico consiste nel fatto che noi (anziani) ”stiamo lavorando, ma non ci sono più giovani, bisogna
insegnare loro che cos’è il melodramma, perché non possiamo occuparcene soltanto noi”.
Il Maestro Quadrini si è detto contento perché siamo riusciti a riportare la lirica a Benevento ed egli dirigerà anche i prossimi
appuntamenti. Infatti, il programma di omaggio a Giacomo Puccini prevede altri spettacoli: domenica 28 luglio, sempre alle ore 21,00,
sarà rappresentata Suor Angelica e la Cavalleria Rusticana di Mascagni.
Martedì, 30 luglio, alle ore 21,00, assisteremo alla Madama Butterfly di Puccini e, per finire, poi, il primo agosto, giovedì, ci sarà Carina
Burana, per soli cori ed orchestra.
I biglietti possono essere acquistati presso la All Net Service in Via Lungo Calore Manfredi di Svevia, 25 di Benevento. Lo scorso anno
abbiamo assistito ad una ministagione con due spettacoli, quest’anno, grazie alla sinergia tra la Direzione Regionale Musei di Napoli e
l’Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento, sono state raddoppiate le opere, con in aggiunta uno spettacolo di musica e di
balletto, della scuola della Maestra Saveria Cotroneo.
Tutto questo è stato e sarà possibile, grazie al grosso impegno del Maestro Leonardo Quadrini, che ci permette di ascoltare da sempre
dell’ottima musica, magistralmente eseguita e cantata.
Giuseppe Di Gioia
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