FERNANDO CRETA: E’ RITORNATA LA LIRICA AL TEATRO ROMANO, CON UN PROGETTO SOSTENUTO DAL MINISTRO DELLA CULTURA NELL’ANNO PUCCINIANO - Cultura

FERNANDO CRETA: E’ RITORNATA LA LIRICA AL TEATRO ROMANO, CON UN PROGETTO SOSTENUTO DAL MINISTRO DELLA CULTURA NELL’ANNO PUCCINIANO

Puccini ha creduto nella sua opera, anche dopo l’insuccesso della prima rappresentazione al Teatro alla Scala

La serata è stata introdotta dal già direttore del Teatro Romano, il Prof. Fernando Creta, il quale ha subito sottolineato che non avrebbe
voluto, ma ha dovuto sostituire Giacomo Franzese e Massimo Sanna, entrambi impossibilitati a presenziare all’evento.
“La lirica a Benevento, ha detto Creta, torna dopo alcuni anni. Pensiamo al 2019 e al 2023. Questa volta con un progetto sostenuto dal
Ministero della Cultura, abbiamo colto l’occasione dell’anno pucciniano”. Ha voluto ringraziare vivamente il Maestro Leonardo Quadrini,
senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile. “Stasera va in scena una delle opere più famose di Puccini, insieme alla Turandot,
che però è rimasta incompiuta a seguito della immatura morte del musicista”.
Ha voluto ringraziare il pubblico, senza il quale non vi sarebbe stata la rassegna e ci ha assicurato che avremmo trascorso una bella
serata. Promessa pienamente mantenuta.
L’opera era stata ispirata da un reale fatto di cronaca raccontato a John Luther Long dalla sorella, Sara Jane Correll, detta “Jennie”, di
ritorno da un viaggio in Giappone. Puccini, dopo averne visto l’adattamento teatrale, andato in scena nel luglio del 1900, presso il Duke of
York’s Theatre di Londra, ne fu completamente ammaliato. Il dramma, ambientato nel 1914, dallo scrittore portoghese David Belasco, si
basava proprio su quel racconto, e riaccese l’ispirazione del compositore italiano. L’opera narra la storia d’amore tra F.B.Pinkerton (Mickael
Spadaccini), ufficiale della marina americana, sbarcato a Nagasaki e la giovanissima Cio-Cio-san, che significa Madama Farfalla,
interpretata da Luciana Distante. L’ufficiale la sposa con il rito giapponese, pensando già di ripudiarla dopo un po’. Ed infatti non appena
sa di dover tornare in patria, l’abbandona senza alcun rimorso.
La giovane donna continua a sperare in un suo ritorno. Ritorno che ci sarà dopo ben tre anni, perché il Console degli Usa a Nagasaky,
Sharpless, (Laurent Kubla) si preoccupa di informare Pinkerton dell’esistenza di suo figlio in Giappone.
Pinkerton ritorna con Kate, la moglie americana, interpretata da Maura Minicozzi, deciso a prendere il figlio, nato da Cio-Cio-san e
portarlo in America, con sé.
A quel punto la giovane giapponese, che aveva rinunciato al suo legittimo nome, aveva abbandonato il buddismo per abbracciare il
cristianesimo, non può fare altro che prendere atto della situazione, abbraccia per l’ultima volta suo figlio e si uccide, trafiggendosi con un
pugnale, consuetudine giapponese denominata Harakiri. Il gesto del suicido è stato sottolineato dalle forti note con la scena finale
dell’arrivo dell’ufficiale americano che, avuto un momento di rimorso, è tornato indietro, ma trova la giovane donna senza vita.
Dopo l’insuccesso della prima rappresentazione, avvenuta il 17 febbraio 1904, presso il Teatro alla Scala di Milano con Rosina Storchio
nei panni della protagonista, così si espresse Puccini: ”La mia Butterfly rimane qual è, l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai
concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni”.
Ed infatti, tre mesi dopo presso il Teatro di Brescia, l’opera rivisitata e resa più agevole, raccolse il meritato successo. Anche la
rappresentazione al Teatro Romano è stata molto apprezzata e va un sentito ringraziamento ad Alessandro Cecchi Paone, che ha curato
le note di regia, realizzata dalla brava Linda Acone.
L’ultimo appuntamento è per il 1° agosto con Carmina Burana, Cantiones Profanae per soli coro e orchestra di Carl Orff, con le
coreografie ed il balletto di Saveria Cotroneo, che ha curato anche per Madame Butterfly l’intermezzo eseguito da Benedetta Cotugno,
Maria Claudia Folica, Fernanda Insogna, Noemi Izzo, Camilla Jean, Eugenia Rossi, che, con i loro abiti bianchi, hanno accompagnato il
famoso coro a bocca chiusa, nel terzo atto.
Il coro rappresenta proprio la peculiarità di quest’opera. Infatti, esprime tutto il dolore della protagonista, privata anche del sollievo della
parola. Il suo dolore è così grande da impedirle perfino di parlare. Presto le sarà tolto suo figlio, che andrà a vivere in America e i ballerini
Giulia Roberto, Giuseppe Rotano e Manuel Fasano, sempre della scuola di Saverio Cotroneo, hanno avuto il compito, con i loro passi di
danza, di anticiparci la composizione della famiglia Pinkerton, una volta che il figlio viene tolto a Madame Butterfly.
A conclusione della rassegna, giovedì 1° agosto alle 21,00, è stata scelta “Carmina Burana”, una cantata scenica, composta da Carl Orff
tra il 1935 e il 1936, che rielaborò 24 componimenti poetici di origine medievale, scritte a suo tempo da vari autori goliardi e clerici
vaganti.
In questo modo, con questa rassegna lirica, abbiamo avuto una visione abbastanza completa dei vari generi musicali.
Per l’acquisto dei biglietti ci possiamo rivolgere alla All Net Service in Via Lungo Calore Manfredi di Svevia, 25 di Benevento, l’agenzia che
da sempre si occupa di cultura, turismo, spettacolo, eventi e che ringraziamo per la professionalità, da sempre dimostrata.

Giuseppe Di Gioia

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