LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DEL COMUNE DI BENEVENTO, MARA FRANZESE, ESALTA LA CENA IN BIANCO E SMINUISCE I RITI SETTENNALI DELL’ASSUNTA.
Poi, rispetto alla protesta dei cittadini, dice che è stato frainteso il senso del suo dire.

Appena eletto sindaco di Benevento il 19 giugno del 2016, Clemente Mastella introdusse una novità nella inaugurazione del Festival
Benevento Città Spettacolo, passato sotto la direzione artistica di Renato Giordano.
La novità era costituita dalla cena in bianco per il semplice fatto che i commensali erano vestiti di bianco. La partecipazione dei
cittadini, che portarono cibo e alimenti vari preparati da loro, fu enorme. Impegnò, con tavoli allestiti dal Comune, tutto il corso Gribaldi,
via Traiano e la strada di accesso a piazza Roma. Ma durò solo qualche anno, forse perché costituiva un oltraggio a chi non si poteva
permettere di partecipare alla novità.
Quest’anno la novità è stata reintrodotta, ma la cena sarà organizzata nella villa comunale e non più sulle predette strade cittadine,
forse perché la partecipazione dei cittadini sarà ridimensionata, o forse perché i roditori, di cui sono infestate le fogne di corso Garibaldi e
del centro storico in generale, troverebbero alimenti caduti a terra dai tavoli dei commensali.
L’iniziativa di rinverdire la novità è stata però molto criticata. A difenderla è intervenuta Mara Franzese, presidente della commissione
cultura del Comune di Benevento.
Questa donna imprudentemente avrebbe stabilito un termine di paragone tra la cena in bianco nella villa comunale e i riti settennali
dell’Assunta di Guardia Sanframondi, in programma il 25 agosto,
Ma vediamo cosa ha scritto Mara Franzese: “Anziché criticare la CENA IN BIANCO, nel 2024 io mi preoccuperei più del fatto che ogni
sette anni continui a ripetersi il RITO DEI BATTENTI, come se fossimo nel Medioevo. Iniziamo ad amare un po’ di più la vita che ci è stata
data, perché a volte il petto ce lo trafiggiamo comunque senza ragione. Avere FEDE è un’altra cosa. Piuttosto, credo sia dovuto ricordare a
chi si professa Cattolico, che tra i concetti fondamentali c’è l’amore verso il prossimo; e che, secondo il catechismo, TUTTI GLI UOMINI
SONO UGUALI: HANNO LA STESSA NATURA E LA STESSA ORIGINE. E allora smettiamo di professarci credenti se non ragioniamo in virtù
di questo principio fondante. Perché altrimenti potremo anche indossare pubblicamente il cilicio, ma intimamente resteremo marci e
quelle spine dentro non ce le toglierà nessuno”.
La protesta rispetto a questo intervento è stata ancora maggiore da parte dei cittadini, non soltanto di Benevento. Lei, però, in merito
alla protesta, che non aveva previsto, ha sostenuto che il suo dire non era stato percepito nella sua vera essenza, ed ha così replicato:
“Siccome da alcuni commenti all’ultimo post, percepisco che è stato frainteso il senso delle mie parole, cui è stata probabilmente data
una immeritata risonanza, mi preme sottolineare qui che, naturalmente, l’intento non era di certo quello di paragonare la Cena in Bianco di
Benevento ai riti settennali di Guardia Sanframondi, per i quali, pur non condividendone la visione, porto il rispetto che meritano, in quanto
espressione di Fede, Cultura e Tradizione. Il proposito voleva essere, meramente, quello di esprimere il mio modo di vivere la Fede e di
essere Cattolica, quale mi professo, per i valori profondi che la mia famiglia e, soprattutto, mio nonno, mi hanno trasmesso”.
Ma la segretaria provinciale del Partito Demicratico ha condannato duramente l’intervento della Franzese con il seguente comunicato:
RITI SETTENNALI: LE PAROLE SPREZZANTI DI MARA FRANZESE, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE (IN)CULTURA DELLA CITTÀ DI
BENEVENTO, MERITEREBBERO DIMISSIONI IMMEDIATE.
«Paragonare la 'Cena in Bianco' in salsa mastelliana ad una secolare tradizione religiosa e culturale come quella dei Riti Settennali di
Guardia Sanframondi, apostrofandola in modo sprezzante, è semplicemente aberrante. La vicenda assume un rilievo drammatico sul
piano istituzionale, considerato che a scrivere quelle parole è la presidente della Commissione Consiliare Cultura di Benevento, Mara
Franzese.
È un’offesa senza precedenti ad un culto, una fede, una storia, una cultura, una Comunità.
Cosa pensa il cattolico sindaco Clemente Mastella delle dichiarazioni della sua presidente della Commissione (in)Cultura? Cosa ne
pensano la Giunta e la maggioranza consiliare? Ci aspettiamo da Mastella e dall’intera Amministrazione una netta dissociazione e la
richiesta di dimissioni immediate. Dobbiamo altrimenti pensare che questa sia la posizione dell’intera compagine Mastelliana.
Cosa pensa il sindaco di Guardia Sanframondi, esponente del movimento di Mastella Noi di Centro, delle dichiarazioni della consigliera
Franzese?
La Comunità di Guardia Sanframondi, le migliaia di fedeli che partecipano ai riti attendono parole chiare al riguardo.
Peraltro, la presidente Franzese non è nuova ad atteggiamenti irrispettosi. Ricordiamo tutti la sua performance durante Città Spettacolo
dello scorso anno allorché pubblicò una sua foto all’interno del Teatro Comunale gambe all’aria, senza scarpe, stesa sul divano come se
fosse nel salotto di casa. In quel caso ci fu il silenzio totale di Mastella e dell’Amministrazione. Speriamo che almeno oggi si ravvedano.
Ad ogni modo, qualora la consigliera Franzese non dovesse avere un sussulto di dignità, rassegnando le opportune dimissioni dalla
Commissione Cultura, si concentri maggiormente sulla conduzione di un’attività istituzionale che richiederebbe “disciplina e onore” e
meno sull’iscrizione nelle short list per gli incarichi nelle società partecipate della Provincia.
Nel caso in cui il sindaco Mastella dovesse trovare il coraggio di intervenire su questa incresciosa vicenda potrebbe approfittarne anche
per smentire le malelingue che vociferano di un affidamento alla consigliera Franzese del servizio di comunicazione e social media di
Sannio Europa».
Giuseppe Di Gioia
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