ANCHE IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA MORTE DI PUCCINI, DOPO DIECI ANNI RITORNA IL CONCERTO PER FESTEGGIARE IL PATRONO DI BENEVENTO. - Cultura

ANCHE IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA MORTE DI PUCCINI, DOPO DIECI ANNI RITORNA IL CONCERTO PER FESTEGGIARE IL PATRONO DI BENEVENTO.

Leonardo Quadrini ha diretto l’orchestra internazionale della Campania

Dopo dieci anni, finalmente è ritornato e siamo alla XII edizione, il gran Galà della Musica, con il direttore artistico Vanni Miele, da una
idea di Leonardo Quadrini e lo stesso Vito Cesaro, il quale ha scritto gli interventi letti dal bravissimo Maurizio Tomaciello.
Quest’ultimo, diplomato in Arte Drammatica, presso la scuola S. D’Amico, ha lavorato nella fiction del “Commissario Ricciardi”, nella
seconda stagione. Fa parte della Tecla Teatro Associazione che ha sede presso la Spina Verde di Benevento.
Cura molti progetti speciali, che presenta nelle scuole e parteciperà anche alla rassegna di “Benevento Città Spettacolo”, in “Sound
Space - Paesaggi sonori tra letteratura e danza”, con la Compagnia del Balletto di Carmen Castiello. La manifestazione si terrà
mercoledì 28 agosto presso l’Hortus Conclusus, di Benevento, alle ore 20,45.
Hanno cantato le soprano: Raffella Ambrosino, Maria Grazie De Luca, Federica D’ Antonio, Anna Kazlova, ha suonato l’Orchestra
Internazionale della Campania, diretta dal Maestro Leonardo Quadrini, ed ha presentato Sharon Ricucca.
Ad inizio di serata Vanni Miele ha elogiato i musicisti intervenuti, sottolineando che ”eravamo rimasti fermi a ben dieci anni fa. Il
concerto era nato con l’intento di legare il Patrono della città, S. Bartolomeo Apostolo, ad un evento culturale. Poi questa tradizione era
stata sospesa, complice anche il Covid. Facciamo dunque un applauso a voi stessi che siete intervenuti. Ringraziamo anche Don
Franco, parroco della Basilica, perché ha concesso con entusiasmo l’utilizzo della stessa”.
Quest’ultimo, a questo proposito poi nel suo successivo intervento, ha sottolineato con molta umiltà che in realtà egli era l’unico che
non aveva fatto proprio nulla. “La Basilica, ha detto, è patrimonio della città e dell’Arcidiocesi, sicché è stato un modo bello e intelligente
di rendere onore a questo Santo. L’arte trasmette emozioni. Ci avete fatto vivere oggi una grande emozione”.
E’ stato invitato anche il Prof. Ferdinando Creta, quale direttore emerito del Teatro Romano di Benevento, a commentare la serata
appena trascorsa ed il suo è stato un auspicio, di grande spessore: ”Ci auguriamo di riportare, in grande, la lirica a Benevento, così come
avviene nell’Arena di Verona”.
Protagonista dello spettacolo è stata la chiave di violino, che in maniera figurata ha parlato agli spettatori, grazie alla voce del bravo
Maurizio Tomaciello, che ci ha condotti in questo viaggio alla conoscenza del grande Maestro Giacomo Puccini, partendo dalla sua
situazione familiare che divenne drammatica con la morte del padre. Egli desiderava tantissimo studiare, in particolare la musica, ed
allora scrisse alla Regina Margherita, chiedendole l’aiuto, che subito, ottenne, con il conferimento di una borsa di studio.
Di qui lo stretto legame esistente tra il Maestro e le donne: in primis, l’amore per la madre, per la moglie e per le tante altre che incontrò
nella sua vita. Esse lo ispirarono nelle celeberrime musiche che ci ha lasciato. Sono state scelte ovviamente solo alcune tra quelle più
note e significative, cantate di volta in volta in maniera molto professionale e ben interpretate dalle cantanti.
Il viaggio che abbiamo percorso nella vita del Maestro Puccini è stato realizzato grazie alle tantissime lettere che il Maestro ha scritto
ai suoi amici, parenti, familiari, amanti, e sono state rielaborate in un unico filo conduttore da Vito Cesare che le ha esaminate con
attenzione e minuziosità. Abbiamo ascoltato le arie più significative delle opere pucciniane, e, con il “Coro a bocca chiusa”, si è conclusa
questo splendido concerto, che è stato seguito da ben quattrocento spettatori. Con Casta Diva, Un bel dì vedremo, Vissi d’arte, Mi
chiamano Mimì, Babbino caro, è stato reso omaggio ad un grande compositore italiano: Giacomo Puccini.
Giuseppe Di Gioia

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