1 IN UN HORTUS CONCLUSUS RESTAURATO, LA PERFONRMANCE DI CARMEN CASTIELLO
Maurizio Tomaciello e Laura Galigani hanno recitato la lettura dei brani

Anche se la pioggia aveva accennato a presenziare allo spettacolo di danza, “SoundSpace”, presentato dalla Compagnia di Balletto di
Carmen Castiello, poi per fortuna, ci ha ripensato ed abbiamo così potuto assistere a questa bellissima e particolare performance, che ha
unito la danza e la musica alla lettura dei bran, tratti da libri, particolarmente famosi.
In un primo momento ci siamo fermati ad assistere alla performance di due ballerine, Francesca Grimieri e Sara Scudieri che si sono
appoggiate su due piccoli balconi adiacenti alla vasca presente nell’Hortus Conclusus, nella cui acqua si riflette la struttura a scacchi nera
e rossa, lì vicina, ideata dallo scultore Mimmo Paladino.
Le due ballerine, ci hanno poi accompagnate nello spazio centrale dove siamo stati accolti dalle note suonate da Carlo Natale al
pianoforte ed hanno continuato con i passi di danza, creati dalla coreografa Irma Cardano, ad accompagnare le letture dei brani, recitati
da Maurizio Tomaciello e da Laura Galigani, assistita da Luciano Cannito.
I brani sono stati tratti da “Belli e dannati” di Francis Scott Fitzgerald e “Quartieri d’inverno” di Osvaldo Soriano. sui brani hanno danzato
Odette Marucci e Hassan Eltabie. Le movenze sono state lente e sensuali, di una struggente bellezza, cessate con la chiusa del balletto e
delle note
Su “Le città invisibili” di Italo Calvino ha danzato Francesca Grimieri; mentre sul “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera,
abbiamo assistito alla performance di Sara Scudieri.
Il gruppo musicale, Giuseppe Capriello Quintet, composto da Giuseppe Capriello, al sax tenore, che ha anche curato la scelta dei brani;
Ettore Patrevita, al sax soprano; Luca Iorio al contrabasso; Ernesto Bolognini alla batteria, oltre che dal già citato Carlo Natale, ha eseguito
brani notissimi: “My one and only love”, musica di Guy Wood e qui si sono basati sulla versione di John Colktrane e Johnny Hartman;
“Atalanta Bluses” di Luis Armstrong; “ Almost Blue” di Chet Baker; ”Oblivion” di Astor Piazzolla; “ Hey Jude”, dei The Beatles. La voce
recitante è stata di Selme Azzine.
Ci hanno poi fatto accomodare nell’area adiacente, dedicata alle proiezioni dei film, area di recente arricchita con vialetti, sedili e piante,
un vero e proprio salotto a cielo aperto. Qui ci hanno invitato ad indossare le mascherine, gentilmente distribuite all’entrata, per coprire gli
occhi. Abbiamo così utilizzato gli altri sensi: l’udito in particolare, con l’ascolto della musica e delle parole. Ci siamo dunque abbandonati
e l’intento di lasciare andare tutti gli affanni e le preoccupazioni quotidiane è stato, per quanto mi riguarda, raggiunto.
Quando abbiamo riaperto gli occhi abbiamo trovato sul palcoscenico tutti i componenti dello spettacolo, che ci hanno ringraziato ed a
loro volta applauditi. Ci siamo così trovati coinvolti in uno spontaneo reciproco applauso.
Lo spettacolo si è avvantaggiato della regia di Linda Ocone, puntuale ed impeccabile, come sempre.
Possiamo fare nostro l’augurio con il quale Carmen Castiello ci ha lasciati alla fine dello spettacolo, cioè che si potrà avere qualche altra
occasione per rivederlo e, con l’aiuto della musica e delle parole, riuscire finalmente a rilassarsi ed abbandonare i tormenti quotidiani.
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