MASTELLA, OVVERO IL “DITTATORE”
Mai cercato il dialogo con le opposizioni per fare sintesi sui problemi

Mercoledì scorso, 23 ottobre, recatomi alla Electra Sannio, per chiedere, in occasione della commemorazione dei defunti, l’installazione
di lampade occasionali sui loculi dove sono depositati i resti mortali di miei cari, la donna addetta a ricevere queste richieste mi ha
domandato: ”In quale confraternita dobbiamo installare le lampade?” Io ho risposto: “i loculi chi mi riguardano si trovano su suolo
comunale”. “Allora dovete rivolgervi all’ufficio Ambiente del Comune, che si trova dove c’è il maxi-parcheggio di via del Pomerio”, ha
risposto la donna. “Ma come? L’anno scorso sono venuto da voi perché alla Electra Sannio il Comune aveva commissionato l’installazione
delle lampade occasionali nel territorio comunale del cimitero di Benevento”. “Sì”, ha risposto lei, “ma quest’anno è il Comune che si
occupa della installazione delle lampade occasionali nel territorio di sua proprietà”. E’ da precisare che due anni fa era anche il Comune
che raccoglieva le richieste, per queste installazioni, in un locale del cimitero.
La donna della Electra Sannio mi ha pure comunicato i giorni e gli orari in cui bisogna rivolgersi al predetto ufficio comunale per chiedere
l’installazione di lampade occasionali: il lunedì, dalle ore 9 alle ore 12; il martedì dalle ore 15 alle ore 18, il giovedì, dalle ore 9,30 alle ore
12,30.
Per evitare di rinviare alla prossima settimana, quella che inizia il 28 ottobre, anche perché per venerdì primo novembre dovrebbe essere
completata l’installazione di tutti le lampade occasionali richieste al Comune, mi sono premurato di rivolgermi al predetto ufficio nella
giornata di giovedì 24 ottobre.
Ma, poiché in tale giorno ho dovuto accompagnare, per motivi non rinviabili, un parente a Telese Terme, e sicuramente non sarei
rientrato a Benevento prima delle 12,30, mi sono preoccupato di lasciare il parente laddove si è dovuto recare, in modo che io avrei
potuto recarmi a Benevento per chiedere l’installazione di lampade occasionali entro le 12,30, dopo di che sarei ritornato nella cittadina
termale per condurre a Benevento il mio parente.
Le mie premure si sono però infrante quando la signora Pedicini, la dipendente comunale preposta a ricevere tali richieste, mi ha detto
che lei e i suoi colleghi di ufficio non hanno avuto istruzioni e ordini su come raccogliere le richieste di installazione di lampade
occasionali. Ma come? – è stato il mio modo di sbottare – il sindaco ci manda in giro inutilmente, mentre noi abbiamo altri problemi da
risolvere. Un altro dipendente comunale ha detto che il sindaco non c’entra. La signora Pedicini, poi, mi ha dato due numeri di telefono
(0824/772635 oppure 0824/772638) da chiamare, prima di recarmi nel suo ufficio, per sapere se lei e i suoi colleghi avevano ricevuto
istruzioni su come raccogliere le richieste per l’installazione di lampade occasionali.
Quando la macchina comunale non funziona, non per colpa degli addetti, la responsabilità è sempre riconducibile all’amministrazione
comunale e a chi ne ha la guida. Non a caso, quando si è trattato di porre in essere trasferimenti di personale da un settore ad un altro
settore, Maria Carmela Serluca, assessore del Comune di Benevento dal 2016, da quando cioè Clemente Mastella si è insediato come
sindaco a Palazzo Mosti, è subito intervenuta, in nome dell’amministrazione e quindi del sindaco, per replicare, a volte anche modo
risentito, alla protesta dei sindacati.
Allora, dal momento che la macchina comunale non può funzionare a corrente alternata, nel senso che i trasferimenti di personale sono
attribuibili alla responsabilità dell’amministrazione comunale e il rispettivo funzionamento è invece riconducibile alla responsabilità dei
dirigenti e dei dipendenti, è ovvio che decidere che sia il Comune ad installare le lampade occasionali al cimitero, un anno sì e un altro no,
è una scelta riconducibile all’amministrazione comunale. Altrimenti, bisognerebbe ammettere che l’amministrazione non riesce a
controllare il funzionamento della macchina comunale.
Ma il sindaco ha l’abitudine di esaltare quelli che ritiene siano suoi successi e di nascondere invece i suoi fallimenti, soprattutto quelli di
natura elettorale. Infatti, sta dicendo che, grazie a lui, la città ha intercettato 300 milioni di euro del PNRR, per demolire, in prevalenza,
molti edifici scolastici, ritenuti non antisismici ma che, invece, hanno retto l’urto del violento terremoto del 23 novembre del 1980. Molti
cittadini dicono che, invece di creare problemi a genitori, alunni e studenti con il trasferimento delle scuole in altre sedi, si sarebbe potuto
intervenire, sugli edifici da demolire, apportando ristrutturazioni e ammodernamenti.
Gli insuccessi di Mastella, quelli di natura elettorale, dicono che, alle elezioni politiche del 2022, il partito di Mastella, Noi di Centro,
presente con proprie liste in più di dieci regioni, registrando però dimissioni di candidati nel corso della campagna elettorale, non ha eletto
nessun deputato e nessun senatore, a parte il fatto che la percentuale conseguita dal suo partito non è stato intercettata da alcun
sondaggista.
Alle regionali del 2021, il suo partito,che allora si chiamava “Noi Campani”, ha presentato liste in tutte le cinque circoscrizioni,
raccogliendo poco più di centomila voti ed eleggendo due consiglieri (una a Caserta e uno a Benevento) che circa un anno fa hanno
lasciato Mastella. Ora pensa di presentare ancora liste per le elezioni regionali. Ma i voti raccolti allora e quelli che il suo partito
raccoglierà nella prossima competizione sono voti dei candidati, non voti di Mastella.
La stessa cosa è avvenuta alle comunali del 3 e 4 ottobre del 2021, quando Mastella venne rieletto sindaco grazie ai voti raccolti dalle
dieci liste presentate in suo sostegno. Eppure vinse superando la soglia del 50% di appena 737 voti, anche se un suo supporter, che scrive
sul Mattino quasi tutti i giorni, subito dopo le elezioni, ha posto in risalto il fatto che Mastella ha distanziato il suo concorrente di 1.575
voti, pari al 5,4%, mistificando ovviamente il reale responso elettorale. Ogni lista fu determinante per la sua elezione. Ma soprattutto fu
determinante la non presentazione della lista, da parte di Giuseppe Conte, del Movimento Cinque Stelle, già schierato con Luigi Diego
Perifano, concorrente di Mastella. E fu determinante, anche e soprattutto, una lista di rinnegati, sostenuta, ahimé!, dal presidente della Regione, Vincenzo De
Luca, Interessato allora di sconfiggere il PD sannita e di ricambiare a Mastella il favore avuto dal sindaco di Benevento per aver presentato
cinque liste in suo sostegno.
Mastella, però, da solo, conta poco. Alle ultime europee, presentato il suo partito insieme a “Italia Viva”, a “Più Europa”, al Partito
Socialista e a qualche altra forza minore per superare lo sbarramento del 4%, sbarramento che poi non è stato superato anche se questa
coalizione era posizionata sul 6% dai sondaggisti, non è riuscito a fare eleggere la sua consorte, la signora Sandra.
A Benevento città, la coalizione, non Mastella soltanto, ha raccolto 4.800 voti. E’ da ritenere, quindi, che se le altre forze politiche,
alleate con Noi di Centro, hanno raccolto, tutte insieme, almeno mille voti, Mastella può contare su di un sostegno inferiore a 4.000 voti,
considerato che i suoi consiglieri e i suoi assessori si saranno pure attivati per fare eleggere la signora Sandra.
Però, i sondaggi, commissionati non si sa da chi, pongono Mastella tra i migliori dieci sindaci d’Italia. Se questi sondaggi sono
attendibili, bisogna ritenere che i rimanenti cento sindaci dei capoluoghi d’Italia amministrino in modo disastroso le loro città.
Ma continuiamo a parlare del modo come Mastella amministra la città, un modo che sfugge alla maggioranza dei cittadini, come
diremo in seguito.
E’ un anno che si lavora sulla individuazione di altre sedi scolastiche, ma, allo stato, quando i lavori di demolizione sono già iniziati e
sono in procinto di iniziare per non perdere i fondi del PNRR, se domandate a un cittadino qualsiasi di Benevento dove sarà trasferita una
determinata scuola, a meno che non sia un genitore di alunno o di studente abbastanza informato, ebbene questo cittadino non saprà
rispondere,date le molte ipotesi prese in considerazione. Per quanto riguarda la ricostruzione delle scuole “Sala” e “Torre”,
l’amministrazione comunale si è scontrata con i cittadini rispetto alla soppressione o alla pedonalizzazione di una strada.
Ma l’amministrazione tira diritto, incurante delle proteste. Lo stesso discorso vale per il trasferimento del Terminal bus, dei parcheggi e
del mercato di capi di abbigliamento vario, che, da parecchi decenni, il mercoledì e il venerdì, si svolge nello spazio adiacente al mercato
di frutta e verdura che trovasi laddove viale Mellusi si incrocia con piazza Risorgimento.
Il tutto nasce da un programma sperticato, elaborato dal Comune per intercettare i fondi del Piano Periferie voluto dal governo Renzi.
Allora si è pensato, ancora una volta, di delocalizzare il terminal dei pullman extraurbani in uno spazio, peraltro incapiente a contenere la
moltitudine di automezzi, che trovasi nelle adiacenze della stazione delle FF.SS., determinando il transito di questi pullman, nel periodo in cui
sono aperte le scuole, sulle strade cittadine per trasportare le molte centinaia, se non migliaia, di studenti in prossimità delle loro sedi
scolastiche che si trovano in prevalenza nella parte alta della città, per poi ritornare nel luogo di stazionamento, fino al termine degli orari
scolastici, quando dovrebbero fare lo stesso percorso per prelevare gli studenti.
E’ da premettere che l’attuale terminal bus, situato nell’ex campo di calcio del collegio La Salle, si trova a 300 metri dalla periferia e
vicino a molte scuole e a molti uffici pubblici. Dovendo attraversare soltanto via Pertini, dove hanno sede la scuola media “Pascoli” e
l’Ufficio provinciale del lavoro, mentre di rimpetto al piazzale adiacente alla stazione delle FF.SS. vi sono delle abitazioni, assai meno
protette rispetto allo stabile che, posto al riparo di alberi di alto fusto, protegge i rispettivi abitanti dall'inquinamento derivante dall'attuale Terminal-bus. Vi è anche lo stabile
dell’ex collegio de La Salle, dove hanno sede il Conservatorio, prossimo a trasferirsi nei locali dell’ex hotel “Il Mulino”, e altre scuole, ma le
finestre sono chiuse, al riparo da possibile inquinamento.
Questo piano di trasferimento del Terminal è stato abbandonato dall’amministrazione Mastella, che ha preso in considerazione altre
ipotesi. Attualmente, salvo ripensamenti, una parte dei Pullman extraurbani dovrebbe avere, come stazionamento, lo spazio che trovasi
nelle adiacenze del Palatedeschi, nei pressi dello stadio, dove vi è un altro terminal capace di contenere 12 pullman. Si è pure pensato di
ricavare la sosta, già disegnata per tre pullman a servizio delle vicine scuole, in prosecuzione di via Mustilli, nei pressi del pattinodromo,
dove però converge il traffico di due arterie. Staremo a vedere cosa succederà, quando sarà liberato l’attuale terminal-bus, lo spazio dove
dovrà essere realizzato uno stabile, con parcheggio coperto su due livelli ed uffici vari. Questi tre pullman, a differenza di altri, non
dovrebbero fare l’andirivieni, tra l’area di stazionamento individuata vicino al Palatedeschi e le scuole situate nella parte alta della città,
per scaricare e per caricare gli studenti, perché, dopo aver scaricato gli studenti, ne aspettano l’uscita dalle scuole per caricarli.
Il cosigliere del Pd, Marialetizia Varricchio, che si era permessa di dare qualche suggerimento rispetto al “casino” posto in essere
dall’amministrazione comunale, ha mandato in gloria l’assessore alle attività produttive, il quale, nel suggerimento del consigliere dem,
aveva ravvisato un ripensamento del PD rispetto al non trasferimento del terminal-bus.
Ma se l’amministrazione comunale si è intestardita nel portare avanti il suo disegno, rispetto a un suo non ravvedimento, ci può anche
essere un consiglio finalizzato a limitare i danni. Ma l’amministrazione comunale si era pure intestardita nel difendere il papocchio
costitutivo di “Sannio Acque”, una struttura alla cui direzione è(ra) stato posto Pompilio Forgione, attuale sindaco di Solopaca, ridiventato
mastelliano dopo il risorgere politico di Mastella. Tale struttura non ha avuto l’avallo della Corte dei Conti, dando un certo credito alla
battaglia portata avanti da sindaci che non hanno aderito al papocchio, dalle opposizioni consiliari e dalla società civile. Questo succede
quando, in determinate scelte, non si fa sintesi con i cittadini e con le opposizioni consiliari.
Inizialmente, l’amministrazione aveva pensato di affidare, in project financing, ad una ditta di San Cipriano d’Aversa, la realizzazione,
nell’area dell’attuale Termina-bus, del predetto stabile, uno stabile che sarebbe dovuto essere di cinque piani, oltre al parcheggio coperto,
su due livelli, uno dei quali interrato. Questa ditta, versando di tasca propria una somma di poco superiore ai due milioni di euro, su di un
costo complessivi di circa 11 milioni di euro, occorrente per la realizzazione dello stabile, avrebbe gestito la struttura per 30 anni,
condizionando, pure per 30 anni, il parcheggio di auto nel raggio di 500 metri dallo stabile in questione. E’ stata necessaria la protesta
delle opposizioni e dell’infaticabile Gabriele Corona, con ricorsi vari, per sventare il tentativo dell’impresa di Terra di Lavoro di realizzare…il
colpo.
Ma perché Mastella non ha pensato di intervenire altrove con i 18 milioni di euro resi disponibili, in seconda battuta, dalla Presidenza del
Consiglio? No, perché il programma, messo in piedi in modo raffazzonato dal settore tecnico del Comune, aveva individuato piazza
Risorgimento e l’area dell’attuale terminal come luoghi di intervento.
Il parcheggio coperto, da realizzare nel palazzo da erigere nell’attuale Terminal-bus, dovrebbe ospitare le auto che attualmente vengono
parcheggiate in piazza Risorgimento, la piazza destinata ad essere isola pedonale per ospitare eventi, dopo che saranno realizzati dei
colonnati o dei porticati.
Intanto, poiché è imminente l’inizio dei lavori in piazza Risorgimento, la auto attualmente in sosta nella piazza dovranno avere, come
parcheggio, finché non sarà ultimato lo stabile da realizzare nell’area dell’attuale terminal, lo spazio dove ora si svolge il mercato di capi di
abbigliamento vario, adiacente a quello di frutta e verdura.
Molte ipotesi sono state prese in considerazione. In un primo momento si voleva spostare il mercato di abbigliamento vario, in via
Delcogliano, luogo già sperimentato con insuccesso dalle bancarelle che il giovedì avevano come luogo della loro attività commerciale
piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria, dove è stato previsto lo scarico dei turisti in visita ai monumenti della città e dove, per realizzare tale scarico, sono stati interrati scavi risalenti in prevalenza all'epoca Romana, invece che creare il parco archeologico, proposto dalle opposizioni consiliari.
Poi si è pensato di spostare il predetto mercato in via Salvemini, in prossimità dell’Istituto comprensivo di Sant’Angelo a Sasso, che
ospita circa 800 alunni, suscitando la ribellione dei genitori dei ragazzi che frequentano tale scuola. Allora, poiché il tempo in cui il
mercato di abbigliamento vario in via Salvemini è limitato al tempo richiesto perla realizzazione dello stabile nell’area dell’attuale Terminal-bus, si è parlato
di trasferimento provvisorio. Campa cavallo…
Ma per contenere la ribellione dei genitori, l’ex capo di un gruppo vicino al consigliere regionale ed ex mastelliano Luigi Abbate,
nominato da Mastella a coordinare l’andamento delle scuole per evitare che passasse all’opposizione insieme a Farese, per limitare i
disagi derivanti dalla presenza del mercato vicino alla scuola di Sant’Angelo a Sasso, ha proposto che il mercato si svolgerà, per un
giorno, la mattina e, per l’altro giorno, il pomeriggio, dando così la possibilità di recarvici a chi la mattina lavora. Non pare però che questa
soluzione sia stata del tutto accettata dai mercatali.
Anche in questo caso, staremo a vedere come si svolgerà il mercato. Ma di tutto quanto è stato denunciato in questa riflessione i
cittadini sanno poco o niente.
Antonio Gramsci, fondatore del PCI insieme a Palmiro Togliatti, del cui pensiero Clemente Mastella ha scritto la tesi di laurea, quando
era recluso a Regina Coeli, in una delle tante lettere scritte alla cognata Tania, dice: “All’interno del carcere, per risalire a quanto realmente
accade nel Paese attraverso la lettura della stampa del regime, è come tirar sangue dalle rape”.
La stessa cosa avviene a Benevento, attraverso la lettura del Mattino, il giornale al quale la mia riconoscenza è infinita per aver dato
attenzione, in ben tre occasioni, alla morte improvvisa, all’età di 13 anni, di un mio nipote. Non leggo altri giornali di carta stampata,
perché non ho il tempo. Ma nella mia lettura, nel constatare, da un anno questa parte, le molte ipotesi prese in considerazione
dall’amministrazione comunale, circa il trasferimento del Terminal bus, e, di recente, del mercato di abbigliamento vario dalla sua attuale
sede storica, mi sono trovato di fronte ad un bollettino che raccontava i ravvedimenti, la presa in considerazione di diverse ipotesi
dell’amministrazione comunale, che spesso riteneva valide ipotesi scartate in precedente, senza però ricercare un punto di incontro con le
opposizioni consiliari. Non dico un attacco, per non arrecare un dispiacere al sindaco, ma una timida critica poteva pure essere sollevata.
Tuttavia, mi scuso con i collaboratori del Mattino, per questa mia timida osservazione.
Giuseppe Di Gioia
Mercoledì scorso, 23 ottobre, recatomi alla Electra Sannio, per chiedere, in occasione della commemorazione dei defunti, l’installazione
di lampade occasionali sui locali dove sono depositati i resti mortali di miei cari, la donna addetta a ricevere queste richieste mi ha
domandato: ”In quale confraternita dobbiamo installare le lampade?” Io ho risposto: “i loculi chi mi riguardano si trovano su suolo
comunale”. “Allora dovete rivolgervi all’ufficio Ambiente del Comune, che si trova dove c’è il maxi-parcheggio di via del Pomerio”, ha
risposto la donna. “Ma come? L’anno scorso sono venuto da voi perché alla Electra Sannio il Comune aveva commissionato l’installazione
delle lampade occasionali nel territorio comunale del cimitero di Benevento”. “Sì”, ha risposto lei, “ma quest’anno è il Comune che si
occupa della installazione delle lampade occasionali nel territorio di sua proprietà”. E’ da precisare che due anni fa era anche il Comune
che raccoglieva le richieste, per queste installazioni, in un locale del cimitero.
La donna della Electra Sannio mi ha pure comunicato i giorni e gli orari in cui bisogna rivolgersi al predetto ufficio comunale per chiedere
l’installazione di lampade occasionali: il lunedì, dalle ore 9 alle ore 12; il martedì dalle ore 15 alle ore 18, il giovedì, dalle ore 9,30 alle ore
12,30.
Per evitare di rinviare alla prossima settimana, quella che inizia il 28 ottobre, anche perché per venerdì primo novembre dovrebbe essere
completata l’installazione di tutti le lampade occasionali richieste al Comune, mi sono premurato di rivolgermi al predetto ufficio nella
giornata di giovedì 24 ottobre.
Ma, poiché in tale giorno ho dovuto accompagnare, per motivi non rinviabili, un parente a Telese Terme, e sicuramente non sarei
rientrato a Benevento prima delle 12,30, mi sono preoccupato di lasciare il parente laddove si è dovuto recare, in modo che io avrei
potuto recarmi a Benevento per chiedere l’installazione di lampade occasionali entro le 12,30, dopo di che sarei ritornato nella cittadina
termale per condurre a Benevento il mio parente.
Le mie premure si sono però infrante quando la signora Pedicini, la dipendente comunale preposta a ricevere tali richieste, mi ha detto
che lei e i suoi colleghi di ufficio non hanno avuto istruzioni e ordini su come raccogliere le richieste di installazione di lampade
occasionali. Ma come? – è stato il mio modo di sbottare – il sindaco ci manda in giro inutilmente, mentre noi abbiamo altri problemi da
risolvere. Un altro dipendente comunale ha detto che il sindaco non c’entra. La signora Pedicini, poi, mi ha dato due numeri di telefono
(0824/772635 oppure 0824/772638) da chiamare, prima di recarmi nel suo ufficio, per sapere se lei e i suoi colleghi avevano ricevuto
istruzioni su come raccogliere le richieste per l’installazione di lampade occasionali.
Quando la macchina comunale non funziona, non per colpa degli addetti, la responsabilità è sempre riconducibile all’amministrazione
comunale e a chi ne ha la guida. Non a caso, quando si è trattato di porre in essere trasferimenti di personale da un settore ad un altro
settore, Maria Carmela Serluca, assessore del Comune di Benevento dal 2016, da quando cioè Clemente Mastella si è insediato come
sindaco a Palazzo Mosti, è subito intervenuta, in nome dell’amministrazione e quindi del sindaco, per replicare, a volte anche modo
risentito, alla protesta dei sindacati.
Allora, dal momento che la macchina comunale non può funzionare a corrente alternata, nel senso che i trasferimenti di personale sono
attribuibili alla responsabilità dell’amministrazione comunale e il rispettivo funzionamento è invece riconducibile alla responsabilità dei
dirigenti e dei dipendenti, è ovvio che decidere che sia il Comune ad installare le lampade occasionali al cimitero, un anno sì e un altro no,
è una scelta riconducibile all’amministrazione comunale. Altrimenti, bisognerebbe ammettere che l’amministrazione non riesce a
controllare il funzionamento della macchina comunale.
Ma il sindaco ha l’abitudine di esaltare quelli che ritiene siano suoi successi e di nascondere invece i suoi fallimenti, soprattutto quelli di
natura elettorale. Infatti, sta dicendo che, grazie a lui, la città ha intercettato 300 milioni di euro del PNRR, per demolire, in prevalenza,
molti edifici scolastici, ritenuti non antisismici ma che, invece, hanno retto l’urto del violento terremoto del 23 novembre del 1980. Molti
cittadini dicono che, invece di creare problemi a genitori, alunni e studenti con il trasferimento delle scuole in altre sedi, si sarebbe potuto
intervenire, sugli edifici da demolire, apportando ristrutturazioni e ammodernamenti.
Gli insuccessi di Mastella, quelli di natura elettorale dicono che, alle elezioni politiche del 2022, il partito di Mastella, Noi di Centro,
presente con proprie liste in più di dieci regioni, registrando però dimissioni di candidati nel corso della campagna elettorale, non ha eletto
nessun deputato e nessun senatore, a parte il fatto che la percentuale conseguita dal suo partito non è stato intercettata da alcun
sondaggista.
Alle regionali del 2021, il suo partito,che allora si chiamava “Noi Campani”, ha presentato liste in tutte le cinque circoscrizioni,
raccogliendo poco più di centomila voti ed eleggendo due consiglieri (una a Caserta e uno a Benevento) che circa un anno fa hanno
lasciato Mastella. Ora pensa di presentare ancora liste per le elezioni regionali. Ma i voti raccolti allora e quelli che il suo partito
raccoglierà nella prossima competizione sono voti dei candidati, non voti di Mastella.
La stessa cosa è avvenuta alle comunali del 3 e 4 ottobre del 2021, quando Mastella venne rieletto sindaco grazie ai voti raccolti dalle
dieci liste presentate in suo sostegno. Eppure vinse superando la soglia del 50% di appena 737 voti, anche se un suo supporter, che scrive
sul Mattino quasi tutti i giorni, subito dopo le elezioni, ha posto in risalto il fatto che Mastella ha distanziato il suo concorrente di 1.575
voti, pari al 5,4%, mistificando ovviamente il reale responso elettorale. Ogni lista fu determinante per la sua elezione. Ma soprattutto fu
determinante la non presentazione della lista, da parte di Giuseppe Conte, del Movimento Cinque Stelle, già schierato con Luigi Diego
Perifano, concorrente di Mastella. E fu determinante una lista di rinnegati, sostenuta, ahimé!, dal presidente della Regione, Vincenzo De
Luca, Interessato allora di sconfiggere il PD sannita e di ricambiare a Mastella il favore avuto dal sindaco di Benevento per aver presentato
cinque liste in suo sostegno.
Mastella, però, da solo, conta poco. Alle ultime europee, presentato il suo partito insieme a “Italia Viva”, a “Più Europa”, al Partito
Socialista e a qualche altra forza minore per superare lo sbarramento del 4%, sbarramento che poi non è stato superato anche se questa
coalizione era posizionato sul 6% dai sondaggisti, non è riuscito a fare eleggere la sua consorte, la signora Sandra.
A Benevento città, la coalizione, non Mastella soltanto, ha raccolto 4.800 voti. E’ da ritenere, quindi, che se le altre forze politiche,
alleate con Noi di Centro, hanno raccolto, tutte insieme, almeno mille voti, Mastella può contare su di un sostegno inferiore a 4.000 voti,
considerato che i suoi consiglieri e i suoi assessori si saranno pure attivati per fare eleggere la signora Sandra.
Però, i sondaggi, commissionati non si sa da chi, pongono Mastella tra i migliori dieci sindaci d’Italia. Se questi sondaggi sono
attendibili, bisogna ritenere che i rimanenti cento sindaci dei capoluoghi d’Italia amministrino in modo disastroso le loro città.
Ma continuiamo a parlare del modo come Mastella amministra la città, un modo che sfugge alla maggioranza dei cittadini, come
dirimo in seguito.
E’ un anno che si lavora sulla individuazione di altre sedi scolastiche, ma, allo stato, quando i lavori di demolizione sono già iniziati e
sono in procinto di iniziare per non perdere i fondi del PNRR, se domandate a un cittadino qualsiasi di Benevento dove sarà trasferita una
determinata scuola, a meno che non sia un genitore di alunno o di studente abbastanza informato, ebbene questo cittadino non saprà
rispondere,date le molte ipotesi prese in considerazione. Per quanto riguarda la ricostruzione delle scuole “Sala” e “Torre”,
l’amministrazione comunale si è scontrata con i cittadini rispetto alla soppressione o alla pedonalizzazione di una strada.
Ma l’amministrazione tira diritto, incurante delle proteste. Lo stesso discorso vale per il trasferimento del Terminal bus, dei parcheggi e
del mercato di capi di abbigliamento vario, che, da parecchi decenni, il mercoledì e il venerdì, si svolge nello spazio adiacente al mercato
di frutta e verdura che trovasi laddove viale Mellusi si incrocia con piazza Risorgimento.
Il tutto nasce da un programma sperticato, elaborato dal Comune per intercettare i fondi del Piano Periferie voluto dal governo Renzi.
Allora si è pensato, ancora una volta, di delocalizzare il terminal dei bus extraurbani in uno spazio, peraltro incapiente a contenere la
moltitudine di pullman, che trovasi nelle adiacenze della stazione delle FF.SS., determinando il transito di questi pullman, nel periodo in cui
sono aperte le scuole, sulle strade cittadine per trasportare le molte centinaia, se non migliaia, di studenti in prossimità delle loro sedi
scolastiche che si trovano in prevalenza nella parte alta della città, per poi ritornare nel luogo di stazionamento, fino al termine degli orari
scolastici, quando dovrebbero fare lo stesso percorso per prelevare gli studenti.
E’ da premettere che l’attuale terminal bus, situato nell’ex campo di calcio del collegio La Salle, si trova a 300 metri dalla periferia e
vicino a molte scuole e a molti uffici pubblici. Dovendo attraversare soltanto via Pertini, dove hanno sede la scuola media “Pascoli” e
l’Ufficio provinciale del lavoro, mentre di rimpetto al piazzale adiacente alla stazione delle FF.SS. vi sono delle abitazioni, assai meno
protette rispetto allo stabile che, posto al riparo di alberi di alto fusto, protegge i rispettivi abitanti da inquinamento. Vi è anche lo stabile
dell’ex collegio de La Salle, dove hanno sede il Conservatorio, prossimo a trasferirsi nei locali dell’ex hotel “Il Mulino”, e altre scuole, ma le
finestre sono chiuse, al riparo da possibile inquinamento.
Questo piano di trasferimento del Terminal è stato abbandonato dall’amministrazione Mastella, che ha preso in considerazione altre
ipotesi. Attualmente, salvo ripensamenti, una parte dei Pullman extraurbani dovrebbe avere, come stazionamento, lo spazio che trovasi
nelle adiacenze del Palatedeschi, nei pressi dello stadio, dove vi è un altro terminal capace di contenere 12 pullman. Si è pure pensato di
ricavare la sosta, già disegnata per tre pullman a servizio delle vicine scuole, in prosecuzione di via Mustilli, nei pressi del pattinodromo,
dove però converge il traffico di due arterie. Staremo a vedere cosa succederà, quando sarà liberato l’attuale terminal-bus, lo spazio dove
dovrà essere realizzato uno stabile,con parcheggio coperto su due livelli ed uffici vari. Questi tre pullman, a differenza di altri, non
dovrebbero fare l’andirivieni, tra l’area di stazionamento individuata vicino al Palatedeschi e le scuole situate nella parte alta della città,
per scaricare e per caricare gli studenti, perché, dopo aver scaricato gli studenti, ne aspettano l’uscita dalle scuole per caricarli.
Il cosigliere del Pd, Marialetizia Varricchio, che si era permessa di dare qualche suggerimento rispetto al “casino” posto in essere
dall’amministrazione comunale, ha mandato in gloria l’assessore alle attività produttive, il quale, nel suggerimento del consigliere dem,
aveva ravvisato un ripensamento del PD rispetto al non trasferimento del terminal-bus.
Ma se l’amministrazione comunale si è intestardita nel portare avanti il suo disegno, rispetto a un suo non ravvedimento, ci può anche
essere un consiglio finalizzato a limitare i danni. Ma l’amministrazione comunale si era pure intestardita nel difendere il papocchio
costitutivo di “Sannio Acque”, una struttura alla cui direzione è(ra) stato posto Pompilio Forgione, attuale sindaco di Solopaca, ridiventato
mastelliano dopo il risorgere politico di Mastella. Tale struttura non ha avuto l’avallo della Corte dei Conti, dando un certo credito alla
battaglia portata avanti da sindaci che non hanno aderito al papocchio, dalle opposizioni consiliari e dalla società civile. Questo succede
quando, in determinate scelte, non si fa sintesi con i cittadini e con le opposizioni consiliari.
Inizialmente, l’amministrazione aveva pensato di affidare, in project financing, ad una ditta di San Cipriano d’Aversa, la realizzazione,
nell’area dell’attuale Termina-bus, del predetto stabile, uno stabile che sarebbe dovuto essere di cinque piani, oltre al parcheggio coperto,
su due livelli, uno dei quali interrato. Questa ditta, versando di tasca propria una somma di poco superiore ai due milioni di euro, su di un
costo complessivi di circa 11 milioni di euro, occorrente per la realizzazione dello stabile, avrebbe gestito la struttura per 30 anni,
condizionando, pure per 30 anni, il parcheggio di auto nel raggio di 500 metri dallo stabile in questione. E’ stata necessaria la protesta
delle opposizioni e dell’infaticabile Gabriele Corona, con ricorsi vari, per sventare il tentativo dell’impresa di Terra di Lavoro di realizzare…il
colpo.
Ma perché Mastella non ha pensato di intervenire altrove con i 18 milioni di euro resi disponibili, in seconda battuta, dalla Presidenza del
Consiglio? No, perché il programma, messo in piedi in modo raffazzonato dal settore tecnico del Comune, aveva individuato piazza
Risorgimento e l’area dell’attuale terminal come luoghi di intervento.
Il parcheggio coperto, da realizzare nel palazzo da erigere nell’attuale Terminal-bus, dovrebbe ospitare le auto che attualmente vengono
parcheggiate in piazza Risorgimento, la piazza destinata ad essere isola pedonale per ospitare eventi, dopo che saranno realizzati dei
colonnati o dei porticati.
Intanto, poiché è imminente l’inizio dei lavori in piazza Risorgimento, la auto attualmente in sosta nella piazza, dovranno avere come
parcheggio, finché non sarà ultimato lo stabile da realizzare nell’area dell’attuale terminal, lo spazio dove ora si svolge il mercato di capi di
abbigliamento vario, adiacente a quello di frutta e verdura.
Molte ipotesi sono state prese in considerazione. In un primo momento si voleva spostare il mercato di abbigliamento vario, in via
Delcogliano, luogo già sperimentato con insuccesso dalle bancarelle che il giovedì avevano come luogo della loro attività commerciale
piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria.
Poi si è pensato di spostare il predetto mercato in via Salvemini, in prossimità dell’Istituto comprensivo di Sant’Angelo a Sasso, che
ospita circa 800 alunni, suscitando la ribellione dei genitori dei ragazzi che frequentano tale scuola. Allora, poiché il tempo in cui il
mercato di abbigliamento vario è limitato al tempo richiesto perla realizzazione dello stabile nell’area dell’attuale Terminal-bus, si è parlato
di trasferimento provvisorio. Campa cavallo…
Ma per contenere la ribellione dei genitori, l’ex capo di un gruppo vicino al consigliere regionale ed ex mastelliano Luigi Abbate,
nominato da Mastella a coordinare l’andamento delle scuole per evitare che passasse all’opposizione insieme a Farese, per limitare i
disagi derivanti dalla presenza del mercato vicino alla scuola di Sant’Angelo a Sasso, ha proposto che il mercato si svolgerà, per un
giorno, la mattina e, per l’altro giorno, il pomeriggio, dando così la possibilità di recarvici a chi la mattina lavora. Non pare però che questa
soluzione sia stata del tutto accettata dai mercatali.
Anche in questo caso, staremo a vedere come si svolgerà il mercato. Ma di tutto quanto è stato denunciato in questa riflessione i
cittadini sanno poco o niente.
Antonio Gramsci, fondatore del PCI insieme a Palmiro Togliatti, del cui pensiero Clemente Mastella ha scritto la tesi di laurea, quando
era recluso a Regina Coeli, in una delle tante lettere scritte alla cognata Tania, dice: “All’interno del carcere, per risalire a quanto realmente
accade nel Paese attraverso la lettura della stampa del regime, è come tirar sangue dalle rape”.
La stessa cosa avviene a Benevento, attraverso la lettura del Mattino, il giornale al quale la mia riconoscenza è infinita per aver dato
attenzione, in ben tre occasioni, alla morte improvvisa, all’età di 13 anni, di un mio nipote. Non leggo altri giornali di carta stampata,
perché non ho il tempo. Ma nella mia lettura, nel constatare, da un anno questa parte, le molte ipotesi prese in considerazione
dall’amministrazione comunale, circa il trasferimento del Terminal bus, e, di recente, del mercato di abbigliamento vario dalla sua attuale
sede storica, mi sono trovato di fronte ad un bollettino che raccontava i ravvedimenti, la presa in considerazione di diverse ipotesi
dell’amministrazione comunale, che spesso riteneva valide ipotesi scartate in precedente, senza però ricercare un punto di incontro con le
opposizioni consiliari. Non dico un attacco, per non arrecare un dispiacere al sindaco, ma una timida critica poteva pure essere sollevata.
Tuttavia, mi scuso con i collaboratori del Mattino, per questa mia timida osservazione.
Giuseppe Di Gioia
Mercoledì scorso, 23 ottobre, recatomi alla Electra Sannio, per chiedere, in occasione della commemorazione dei defunti, l’installazione
di lampade occasionali sui locali dove sono depositati i resti mortali di miei cari, la donna addetta a ricevere queste richieste mi ha
domandato: ”In quale confraternita dobbiamo installare le lampade?” Io ho risposto: “i loculi chi mi riguardano si trovano su suolo
comunale”. “Allora dovete rivolgervi all’ufficio Ambiente del Comune, che si trova dove c’è il maxi-parcheggio di via del Pomerio”, ha
risposto la donna. “Ma come? L’anno scorso sono venuto da voi perché alla Electra Sannio il Comune aveva commissionato l’installazione
delle lampade occasionali nel territorio comunale del cimitero di Benevento”. “Sì”, ha risposto lei, “ma quest’anno è il Comune che si
occupa della installazione delle lampade occasionali nel territorio di sua proprietà”. E’ da precisare che due anni fa era anche il Comune
che raccoglieva le richieste, per queste installazioni, in un locale del cimitero.
La donna della Electra Sannio mi ha pure comunicato i giorni e gli orari in cui bisogna rivolgersi al predetto ufficio comunale per chiedere
l’installazione di lampade occasionali: il lunedì, dalle ore 9 alle ore 12; il martedì dalle ore 15 alle ore 18, il giovedì, dalle ore 9,30 alle ore
12,30.
Per evitare di rinviare alla prossima settimana, quella che inizia il 28 ottobre, anche perché per venerdì primo novembre dovrebbe essere
completata l’installazione di tutti le lampade occasionali richieste al Comune, mi sono premurato di rivolgermi al predetto ufficio nella
giornata di giovedì 24 ottobre.
Ma, poiché in tale giorno ho dovuto accompagnare, per motivi non rinviabili, un parente a Telese Terme, e sicuramente non sarei
rientrato a Benevento prima delle 12,30, mi sono preoccupato di lasciare il parente laddove si è dovuto recare, in modo che io avrei
potuto recarmi a Benevento per chiedere l’installazione di lampade occasionali entro le 12,30, dopo di che sarei ritornato nella cittadina
termale per condurre a Benevento il mio parente.
Le mie premure si sono però infrante quando la signora Pedicini, la dipendente comunale preposta a ricevere tali richieste, mi ha detto
che lei e i suoi colleghi di ufficio non hanno avuto istruzioni e ordini su come raccogliere le richieste di installazione di lampade
occasionali. Ma come? – è stato il mio modo di sbottare – il sindaco ci manda in giro inutilmente, mentre noi abbiamo altri problemi da
risolvere. Un altro dipendente comunale ha detto che il sindaco non c’entra. La signora Pedicini, poi, mi ha dato due numeri di telefono
(0824/772635 oppure 0824/772638) da chiamare, prima di recarmi nel suo ufficio, per sapere se lei e i suoi colleghi avevano ricevuto
istruzioni su come raccogliere le richieste per l’installazione di lampade occasionali.
Quando la macchina comunale non funziona, non per colpa degli addetti, la responsabilità è sempre riconducibile all’amministrazione
comunale e a chi ne ha la guida. Non a caso, quando si è trattato di porre in essere trasferimenti di personale da un settore ad un altro
settore, Maria Carmela Serluca, assessore del Comune di Benevento dal 2016, da quando cioè Clemente Mastella si è insediato come
sindaco a Palazzo Mosti, è subito intervenuta, in nome dell’amministrazione e quindi del sindaco, per replicare, a volte anche modo
risentito, alla protesta dei sindacati.
Allora, dal momento che la macchina comunale non può funzionare a corrente alternata, nel senso che i trasferimenti di personale sono
attribuibili alla responsabilità dell’amministrazione comunale e il rispettivo funzionamento è invece riconducibile alla responsabilità dei
dirigenti e dei dipendenti, è ovvio che decidere che sia il Comune ad installare le lampade occasionali al cimitero, un anno sì e un altro no,
è una scelta riconducibile all’amministrazione comunale. Altrimenti, bisognerebbe ammettere che l’amministrazione non riesce a
controllare il funzionamento della macchina comunale.
Ma il sindaco ha l’abitudine di esaltare quelli che ritiene siano suoi successi e di nascondere invece i suoi fallimenti, soprattutto quelli di
natura elettorale. Infatti, sta dicendo che, grazie a lui, la città ha intercettato 300 milioni di euro del PNRR, per demolire, in prevalenza,
molti edifici scolastici, ritenuti non antisismici ma che, invece, hanno retto l’urto del violento terremoto del 23 novembre del 1980. Molti
cittadini dicono che, invece di creare problemi a genitori, alunni e studenti con il trasferimento delle scuole in altre sedi, si sarebbe potuto
intervenire, sugli edifici da demolire, apportando ristrutturazioni e ammodernamenti.
Gli insuccessi di Mastella, quelli di natura elettorale dicono che, alle elezioni politiche del 2022, il partito di Mastella, Noi di Centro,
presente con proprie liste in più di dieci regioni, registrando però dimissioni di candidati nel corso della campagna elettorale, non ha eletto
nessun deputato e nessun senatore, a parte il fatto che la percentuale conseguita dal suo partito non è stato intercettata da alcun
sondaggista.
Alle regionali del 2021, il suo partito,che allora si chiamava “Noi Campani”, ha presentato liste in tutte le cinque circoscrizioni,
raccogliendo poco più di centomila voti ed eleggendo due consiglieri (una a Caserta e uno a Benevento) che circa un anno fa hanno
lasciato Mastella. Ora pensa di presentare ancora liste per le elezioni regionali. Ma i voti raccolti allora e quelli che il suo partito
raccoglierà nella prossima competizione sono voti dei candidati, non voti di Mastella.
La stessa cosa è avvenuta alle comunali del 3 e 4 ottobre del 2021, quando Mastella venne rieletto sindaco grazie ai voti raccolti dalle
dieci liste presentate in suo sostegno. Eppure vinse superando la soglia del 50% di appena 737 voti, anche se un suo supporter, che scrive
sul Mattino quasi tutti i giorni, subito dopo le elezioni, ha posto in risalto il fatto che Mastella ha distanziato il suo concorrente di 1.575
voti, pari al 5,4%, mistificando ovviamente il reale responso elettorale. Ogni lista fu determinante per la sua elezione. Ma soprattutto fu
determinante la non presentazione della lista, da parte di Giuseppe Conte, del Movimento Cinque Stelle, già schierato con Luigi Diego
Perifano, concorrente di Mastella. E fu determinante una lista di rinnegati, sostenuta, ahimé!, dal presidente della Regione, Vincenzo De
Luca, Interessato allora di sconfiggere il PD sannita e di ricambiare a Mastella il favore avuto dal sindaco di Benevento per aver presentato
cinque liste in suo sostegno.
Mastella, però, da solo, conta poco. Alle ultime europee, presentato il suo partito insieme a “Italia Viva”, a “Più Europa”, al Partito
Socialista e a qualche altra forza minore per superare lo sbarramento del 4%, sbarramento che poi non è stato superato anche se questa
coalizione era posizionato sul 6% dai sondaggisti, non è riuscito a fare eleggere la sua consorte, la signora Sandra.
A Benevento città, la coalizione, non Mastella soltanto, ha raccolto 4.800 voti. E’ da ritenere, quindi, che se le altre forze politiche,
alleate con Noi di Centro, hanno raccolto, tutte insieme, almeno mille voti, Mastella può contare su di un sostegno inferiore a 4.000 voti,
considerato che i suoi consiglieri e i suoi assessori si saranno pure attivati per fare eleggere la signora Sandra.
Però, i sondaggi, commissionati non si sa da chi, pongono Mastella tra i migliori dieci sindaci d’Italia. Se questi sondaggi sono
attendibili, bisogna ritenere che i rimanenti cento sindaci dei capoluoghi d’Italia amministrino in modo disastroso le loro città.
Ma continuiamo a parlare del modo come Mastella amministra la città, un modo che sfugge alla maggioranza dei cittadini, come
dirimo in seguito.
E’ un anno che si lavora sulla individuazione di altre sedi scolastiche, ma, allo stato, quando i lavori di demolizione sono già iniziati e
sono in procinto di iniziare per non perdere i fondi del PNRR, se domandate a un cittadino qualsiasi di Benevento dove sarà trasferita una
determinata scuola, a meno che non sia un genitore di alunno o di studente abbastanza informato, ebbene questo cittadino non saprà
rispondere,date le molte ipotesi prese in considerazione. Per quanto riguarda la ricostruzione delle scuole “Sala” e “Torre”,
l’amministrazione comunale si è scontrata con i cittadini rispetto alla soppressione o alla pedonalizzazione di una strada.
Ma l’amministrazione tira diritto, incurante delle proteste. Lo stesso discorso vale per il trasferimento del Terminal bus, dei parcheggi e
del mercato di capi di abbigliamento vario, che, da parecchi decenni, il mercoledì e il venerdì, si svolge nello spazio adiacente al mercato
di frutta e verdura che trovasi laddove viale Mellusi si incrocia con piazza Risorgimento.
Il tutto nasce da un programma sperticato, elaborato dal Comune per intercettare i fondi del Piano Periferie voluto dal governo Renzi.
Allora si è pensato, ancora una volta, di delocalizzare il terminal dei bus extraurbani in uno spazio, peraltro incapiente a contenere la
moltitudine di pullman, che trovasi nelle adiacenze della stazione delle FF.SS., determinando il transito di questi pullman, nel periodo in cui
sono aperte le scuole, sulle strade cittadine per trasportare le molte centinaia, se non migliaia, di studenti in prossimità delle loro sedi
scolastiche che si trovano in prevalenza nella parte alta della città, per poi ritornare nel luogo di stazionamento, fino al termine degli orari
scolastici, quando dovrebbero fare lo stesso percorso per prelevare gli studenti.
E’ da premettere che l’attuale terminal bus, situato nell’ex campo di calcio del collegio La Salle, si trova a 300 metri dalla periferia e
vicino a molte scuole e a molti uffici pubblici. Dovendo attraversare soltanto via Pertini, dove hanno sede la scuola media “Pascoli” e
l’Ufficio provinciale del lavoro, mentre di rimpetto al piazzale adiacente alla stazione delle FF.SS. vi sono delle abitazioni, assai meno
protette rispetto allo stabile che, posto al riparo di alberi di alto fusto, protegge i rispettivi abitanti da inquinamento. Vi è anche lo stabile
dell’ex collegio de La Salle, dove hanno sede il Conservatorio, prossimo a trasferirsi nei locali dell’ex hotel “Il Mulino”, e altre scuole, ma le
finestre sono chiuse, al riparo da possibile inquinamento.
Questo piano di trasferimento del Terminal è stato abbandonato dall’amministrazione Mastella, che ha preso in considerazione altre
ipotesi. Attualmente, salvo ripensamenti, una parte dei Pullman extraurbani dovrebbe avere, come stazionamento, lo spazio che trovasi
nelle adiacenze del Palatedeschi, nei pressi dello stadio, dove vi è un altro terminal capace di contenere 12 pullman. Si è pure pensato di
ricavare la sosta, già disegnata per tre pullman a servizio delle vicine scuole, in prosecuzione di via Mustilli, nei pressi del pattinodromo,
dove però converge il traffico di due arterie. Staremo a vedere cosa succederà, quando sarà liberato l’attuale terminal-bus, lo spazio dove
dovrà essere realizzato uno stabile,con parcheggio coperto su due livelli ed uffici vari. Questi tre pullman, a differenza di altri, non
dovrebbero fare l’andirivieni, tra l’area di stazionamento individuata vicino al Palatedeschi e le scuole situate nella parte alta della città,
per scaricare e per caricare gli studenti, perché, dopo aver scaricato gli studenti, ne aspettano l’uscita dalle scuole per caricarli.
Il cosigliere del Pd, Marialetizia Varricchio, che si era permessa di dare qualche suggerimento rispetto al “casino” posto in essere
dall’amministrazione comunale, ha mandato in gloria l’assessore alle attività produttive, il quale, nel suggerimento del consigliere dem,
aveva ravvisato un ripensamento del PD rispetto al non trasferimento del terminal-bus.
Ma se l’amministrazione comunale si è intestardita nel portare avanti il suo disegno, rispetto a un suo non ravvedimento, ci può anche
essere un consiglio finalizzato a limitare i danni. Ma l’amministrazione comunale si era pure intestardita nel difendere il papocchio
costitutivo di “Sannio Acque”, una struttura alla cui direzione è(ra) stato posto Pompilio Forgione, attuale sindaco di Solopaca, ridiventato
mastelliano dopo il risorgere politico di Mastella. Tale struttura non ha avuto l’avallo della Corte dei Conti, dando un certo credito alla
battaglia portata avanti da sindaci che non hanno aderito al papocchio, dalle opposizioni consiliari e dalla società civile. Questo succede
quando, in determinate scelte, non si fa sintesi con i cittadini e con le opposizioni consiliari.
Inizialmente, l’amministrazione aveva pensato di affidare, in project financing, ad una ditta di San Cipriano d’Aversa, la realizzazione,
nell’area dell’attuale Termina-bus, del predetto stabile, uno stabile che sarebbe dovuto essere di cinque piani, oltre al parcheggio coperto,
su due livelli, uno dei quali interrato. Questa ditta, versando di tasca propria una somma di poco superiore ai due milioni di euro, su di un
costo complessivi di circa 11 milioni di euro, occorrente per la realizzazione dello stabile, avrebbe gestito la struttura per 30 anni,
condizionando, pure per 30 anni, il parcheggio di auto nel raggio di 500 metri dallo stabile in questione. E’ stata necessaria la protesta
delle opposizioni e dell’infaticabile Gabriele Corona, con ricorsi vari, per sventare il tentativo dell’impresa di Terra di Lavoro di realizzare…il
colpo.
Ma perché Mastella non ha pensato di intervenire altrove con i 18 milioni di euro resi disponibili, in seconda battuta, dalla Presidenza del
Consiglio? No, perché il programma, messo in piedi in modo raffazzonato dal settore tecnico del Comune, aveva individuato piazza
Risorgimento e l’area dell’attuale terminal come luoghi di intervento.
Il parcheggio coperto, da realizzare nel palazzo da erigere nell’attuale Terminal-bus, dovrebbe ospitare le auto che attualmente vengono
parcheggiate in piazza Risorgimento, la piazza destinata ad essere isola pedonale per ospitare eventi, dopo che saranno realizzati dei
colonnati o dei porticati.
Intanto, poiché è imminente l’inizio dei lavori in piazza Risorgimento, la auto attualmente in sosta nella piazza, dovranno avere come
parcheggio, finché non sarà ultimato lo stabile da realizzare nell’area dell’attuale terminal, lo spazio dove ora si svolge il mercato di capi di
abbigliamento vario, adiacente a quello di frutta e verdura.
Molte ipotesi sono state prese in considerazione. In un primo momento si voleva spostare il mercato di abbigliamento vario, in via
Delcogliano, luogo già sperimentato con insuccesso dalle bancarelle che il giovedì avevano come luogo della loro attività commerciale
piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria.
Poi si è pensato di spostare il predetto mercato in via Salvemini, in prossimità dell’Istituto comprensivo di Sant’Angelo a Sasso, che
ospita circa 800 alunni, suscitando la ribellione dei genitori dei ragazzi che frequentano tale scuola. Allora, poiché il tempo in cui il
mercato di abbigliamento vario è limitato al tempo richiesto perla realizzazione dello stabile nell’area dell’attuale Terminal-bus, si è parlato
di trasferimento provvisorio. Campa cavallo…
Ma per contenere la ribellione dei genitori, l’ex capo di un gruppo vicino al consigliere regionale ed ex mastelliano Luigi Abbate,
nominato da Mastella a coordinare l’andamento delle scuole per evitare che passasse all’opposizione insieme a Farese, per limitare i
disagi derivanti dalla presenza del mercato vicino alla scuola di Sant’Angelo a Sasso, ha proposto che il mercato si svolgerà, per un
giorno, la mattina e, per l’altro giorno, il pomeriggio, dando così la possibilità di recarvici a chi la mattina lavora. Non pare però che questa
soluzione sia stata del tutto accettata dai mercatali.
Anche in questo caso, staremo a vedere come si svolgerà il mercato. Ma di tutto quanto è stato denunciato in questa riflessione i
cittadini sanno poco o niente.
Antonio Gramsci, fondatore del PCI insieme a Palmiro Togliatti, del cui pensiero Clemente Mastella ha scritto la tesi di laurea, quando
era recluso a Regina Coeli, in una delle tante lettere scritte alla cognata Tania, dice: “All’interno del carcere, per risalire a quanto realmente
accade nel Paese attraverso la lettura della stampa del regime, è come tirar sangue dalle rape”.
La stessa cosa avviene a Benevento, attraverso la lettura del Mattino, il giornale al quale la mia riconoscenza è infinita per aver dato
attenzione, in ben tre occasioni, alla morte improvvisa, all’età di 13 anni, di un mio nipote. Non leggo altri giornali di carta stampata,
perché non ho il tempo. Ma nella mia lettura, nel constatare, da un anno questa parte, le molte ipotesi prese in considerazione
dall’amministrazione comunale, circa il trasferimento del Terminal bus, e, di recente, del mercato di abbigliamento vario dalla sua attuale
sede storica, mi sono trovato di fronte ad un bollettino che raccontava i ravvedimenti, la presa in considerazione di diverse ipotesi
dell’amministrazione comunale, che spesso riteneva valide ipotesi scartate in precedente, senza però ricercare un punto di incontro con le
opposizioni consiliari. Non dico un attacco, per non arrecare un dispiacere al sindaco, ma una timida critica poteva pure essere sollevata.
Tuttavia, mi scuso con i collaboratori del Mattino, per questa mia timida osservazione.
Giuseppe Di Gioia
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