IL CONSIGLIERE COMUNALE ANTONIO PICARIELLO DENUNCIA FATTI DI CUI NON CONOSCE LA STORIA - Politica

IL CONSIGLIERE COMUNALE ANTONIO PICARIELLO DENUNCIA FATTI DI CUI NON CONOSCE LA STORIA

"PD SI AGGRAPPA A QUISQUILIA, LEZIONI DA CHI HA LASCIATO DISASTRI" Benevento, 10
gennaio 2024- "Troviamo ridicolo che il gruppo Pd si aggrappi ad un problema minimale occorso al
Museo Diocesano e risolto rapidamente: si tratta di una speculazione su una quisquilia davvero
disarmante. Tanto per chiarire ai tecnici del giorno dopo, non ci sono infiltrazioni dovute a difetti
costruttivi, come ci è stato garantito dagli uffici ai quali va il nostro plauso. Ci saremmo attesi dal
Pd invece un apporto utile per promuovere le tante bellezze e i tanti luoghi della città che
l'amministrazione Mastella ha riqualificato, invece constatiamo ancora una volta si cavalcano
banalità, costruendo castelli in aria", dichiara Antonio Picariello, presidente della commissione
Pics, il quale prosegue: "Al Pd bisognerebbe rammentare che loro sono stati specialisti in
incompiute e opere in stato di abbandono: dall'ex Malies alla Spina Verde, da Parco Cellaruolo al
pattinodromo e ancora il mamozio di piazza Duomo e i teatri chiusi o abbandonati a sè stessi, solo
per citare alcuni dei casi più eclatanti. Questi disastri amministrativi, altro che qualche infiltrazione
facilmente riparata, sono ben impressi nella mente dei beneventani che se ne sono ricordati anche
nelle urne: ora gli stessi soggetti, come maschere pirandelliane, si propongono per lezioni e
consigli non richieste. Il Pd dovrebbe provare disagio”, prosegue Picariello, “per il passato e non
preoccupazione per il futuro: le opere realizzate dall'Amministrazione Mastella con il programma
Pics e che inauguriamo orgogliosamente sono il contraltare al nulla cosmico ereditato dalle loro
esperienze di governo".
Va ricordato che Antonio Picariello, secondo eletto con 298 voti di preferenza, nella lista Città
Aperta, schierata nella coalizione di Alternativa per Benevento guidata da Luigi Diego Perifano,
cacciato dal gruppo di Città Aperta, si è rifugiato nel gruppo misto in sostegno dell’amministrazione
Mastella dopo non aver votato in linea con la maggioranza un atto di condanna dell’Acer (ex Iacp)
di cui è dipendente,
Evidentemente, poiché è un matricola del Consiglio comunale, non ricorda che le opere
incompiute non sono state portate a realizzazione, in quanto nel 2016, è arrivato Mastella a
Palazzo Mosti, dopo aver sbandierato, in campagna elettorale, per gabbare i cittadini, un
programma mai realizzato nel corso del suo primo mandato. Mastella, poi, sempre nel corso di
quella campagna elettorale, senza essersi sporcate le scarpe di fango, ha speculato sul ritardo del
risarcimento dei danni ai cittadini danneggiati dall’alluvione del 15 ottobre 2015.
Si pensi che nel 2018 è arrivato al Comune di Benevento un residuo di risarcimento del
terremoto del novembre 1980, per avere l’idea di come richiedano tempo i risarcimenti. Quel
finanziamento, di circa 300mila euro, è stato destinato dall’amministrazione Mastella per ricostruire
il ponte sul torrente Serretelle in contrada Epitaffio. Pare che ora partano i lavori. Rispetto ai tempi
lunghi impiegati dall’amministrazione per avviare i lavori, circostanza sempre sottolineata dalla
capogruppo del Partito Democratico, Floriana Fioretti, è subito intervenuto l’assessore Molly
Chiusolo, dicendo che quel ponte sarà ricostruito, seppure con un certo ritardo,
dall’amministrazione Mastella, mentre il vecchio ponte è rimasto abbandonato
dall’’amministrazione di Fausto Pepe. Ma quel finanziamento lo ha avuto Mastella e non Pepe.
Mastella, però, ha portato a compimento le opere lasciate ovviamente in sospeso dai suoi
predecessori (Ponte Pagliuca, Ponte Tibaldi, ascensore di Palazzo Mosti, scala mobile degli uffici
comunali di via del Pomerio, ecc.) e le ha anche inaugurate come opere realizzate dalla sua
amministrazione.
Ma Picariello, rivelandosi sempre una matricola, parla, nella sua nota, del mamozio di piazza
Duomo, del Malies, della spina verde, portata a realizzazione qualche giorno prima delle elezioni
del 2016 e non fatta vigilare da Mastella con l’installazione di telecamere, del pattinodromo e dei
teatri chiusi. Evidentemente, non sa che il mamozio rientra in una idea concepita dal sindaco
aennino, Pasquale Viespoli, nel 1999, e proseguita dalla successiva amministrazione, pure di
centro destra, guidata da Sandro D’Alessandro, della quale erano assessori Mario Pasquariello,
attuale assessore ai Lavori Pubblici, e Luigi De Minico, organico alla maggioranza nel corso del primo
mandato di Mastella, essendo stato Presidente del Consiglio comunale.

La realizzazione del Malies, affidata a una ditta del Casertano in project financing dall’amministrazione
D’Alessandro, è stata portata a compimento quando era sindaco Fausto Pepe, eletto da una coalizione di
centro sinistra, sostenuta anche da Mastella nei primi tre anni, prima di dimettersi da ministro della
Giustizia e di far cadere il governo Prodi all’inizio del 2008, con la presentazione di una mozione di sfiducia.
Fausto Pepe, poco dopo essersi insediato, ha dovuto fare da garante, come previsto, pare, nel contratto,
alla ditta del Casertano nel chiedere un finanziamento di un paio di milioni di euro al Monte dei Paschi di
Siena, perché aveva bisogno di liquidità.
La ditta del Casertano ha pagato solo poche rate, prima di lasciare la gestione del Malies, col pretesto
secondo cui la struttura non era stata collaudata da un ingegnere di cui non facciamo il nome.
Il Teatro comunale è stato chiuso dai VV, FF., poiché l’impianto elettrico non era stato realizzato secondo
le norme varate dal governo Monti. Ma essendo il Teatro comunale di respiro regionale, l’amministrazione
Pepe, nel 2013, ha chiesto un contributo di 400mila euro alla Regione, allora amministrata da Stefano
Caldoro, della cui maggioranza di centro destra faceva parte la consigliera regionale Alessandrina Lonardo
Mastella. Non pare che questa consigliera regionale si sia attivata per fare concedere il finanziamento
richiesto dall’amministrazione comunale di Benevento.
E’ stato poi Umberto Del Basso De Caro, che, quando era sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture,
ha fatto corrispondere, dal MIT al MIBACT, un contributo di un milione di euro per far mettere a norma il
Teatro Comunale. I lavori sono stati poi gestiti dal Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Il pattinodromo è un’opera realizzata dall’amministrazione Viespoli, nel corso della quale è stato poi
occupato da un centro sociale, quando, già in condizioni fatiscenti, non era stato mai utilizzato dagli
sportivi. Ha capito allora come stanno le cose, consigliere Picariello?

Giuseppe Di Gioia.

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