SI MOBILITINO SUBITO LE FORZE DEMOCRATICHE E ANTOFASCISTE. ANCHE MASTELLA VUOLE SLOGGIARE MATTEOTTI. - Politica

SI MOBILITINO SUBITO LE FORZE DEMOCRATICHE E ANTOFASCISTE. ANCHE MASTELLA VUOLE SLOGGIARE MATTEOTTI.

"Lavori a Santa Sofia si faranno. Nuovo spazio pubblico per Matteotti.
"Nessun problema per Santa Sofia. Ho parlato con il Soprintendente arch Leva e con don Marco, con i quali si e ' convenuto che i lavori saranno fatti, tenendo conto delle esigenze religiose e di quelle legate al turismo in citta, in crescita notevole. Santa Sofia ha bisogno di una doverosa manutenzione che ne confermi la originalità estetica e scongiuri l'usura del tempo. Avremo nelle prossime settimane un incontro al Ministero della Cultura per la realizzazione del Museo Egizio per il quale è confermato l' impegno del ministro Sangiuliano", lo scrive in una nota il Sindaco Mastella. "Nella piazza Santa Sofia ci sarà un incredibile concentrato di storia, di culture, di civiltà e architettura, difficile da rinvenire altrove. Credo sia giunto il momento di dare una consacrazione diversa, ricorrendo quest' anno il centenario della morte, a Giacomo Matteotti, destinandogli un nuovo spazio pubblico, come è giusto che sia. Nessun beneventano chiama quella piazza Giacomo Matteotti, ma è invece affezionato a piazza santa Sofia. Collocare la sua memoria, altrove, credo sia un modo serio di ricordarlo", conclude Mastella”.
Dopo Antonio Pietrantonio e Pasquale Viespoli, anche Clemente Mastella sta tentando di sloggiare Matteotti dalla piazza antistante la chiesa di Santa Sofia, come osa definirla l’addetto stampa del Comune di Benevento. Meno male che a sconfiggere il tentativo operato da Pietrantonio e da Viespoli ci pensò, a suo tempo, l’Istituto di Storia Patria, che ha sede nel Castello del Maschio Angioino a Napoli. Mastella, come Pietrantonio e Viespoli, dice pure che nessuno chiama quella piazza con il nome di colui a cui è stata intitolata, il che non è vero,
Solo gli ignoranti e le persone non qualificate come democratiche e antifasciste chiamano piazza Santa Sofia, la piazza che il sindaco Cifaldi, nel 1945, intestò al martire socialista. Le istituzioni devono necessariamente chiamarla piazza Matteotti, anche quando in essa vengono programmate manifestazioni. Un volta, a chi scrive, capitò di leggere, affisso sulle mura di Napoli, un manifesto che annunciava un comizio di Anotnio Rastrelli, allora candidato alla Presidenza della Regione Campania, e della cui coalizione faceva parte l’allora partito di Mastella, nella “Piazza delle Poste”, l’intestazione che aveva la piazza intitolata poi a Giacomo Matteotti. Ma Rastelli era un post fascista. Mastella, invece, non si è mai proclamato un post fascista.
Ma poi, signor Mastella, sa quante strade, a Benevento come in Italia, non vengono chiamate con il loro vero nome. A Roma chiamano ancora Piazza Esedra quella piazza, nelle vicinanze della Stazione Termini, che ufficialmente si chiama Piazza della Repubblica. A Benevento, tutti i beneventani chiamato Piazza Ferrovia quello slargo davanti alla stazione centrale che ufficialmente si chiama Piazza Colonna. Il titolare della farmacia che trovasi in quella piazza, una volta raccontò, alla presenza anche di chi scrive, che, quando si recò al Comune per chiedere la licenza relativa all’apertura della sua farmacia in piazza Colonna, qualcuno gli disse: “E dove si trova piazza Colonna?”.
Evidentemente, Mastella non sa neanche che via Episcopio e via Bosco Lucarelli sono ancora chiamate “a scesa ‘o pisciariello”. E gli esempi potrebbero continuare.
Signor Sindaco, si fermi. Non tenti anche lei di essere “sconfitto” dall’Istituto di Storia Patria.
Soprattutto, di fronte a questo tentativo del sindaco Mastella, si dovrebbero mobilitare le forze democratiche e le forze antifasciste del Comune di Benevento e del Sannio per fermare il sindaco di Benevento, il quale, evidentemente, secondo la nostra chiave di lettura della sua iniziativa, dopo aver perduto i due consiglieri regionali e forse il presidente del Consorzio Asi, secondo quanto lascia trapelare La Gazzetta di Benevento, vuole probabilmente incrementare il sostegno dei cattolici.
Però, Mastella, se perde pezzi a Benevento e in Campania, il suo partito riesce ad essere attrattivo altrove. Addirittura, è presente a Torino, dove, di recente, nel capoluogo del Piemonte ha nominato coordinatore comunale di Noi di Centro Alessandro Ghezzi, laureato in filosofia e teologia, componente eletto dei consigli in facoltà di Lettere e Filosofia a Lecce, specializzato in Storia della Chiesa, insegnante di religione nei licei di Torino, membro a Lecce della segretaria del parlamentare Dc e poi senatore Udc Salvatore Meleleo.

Giuseppe Di Gioia

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