L'ACCADEMIA DI SANTA SOFIA HA ORGANIZZATO, NEL GIORNO DELLA MEMORIA, UN CONCERTO CON L'INTERVENTO DI SALVATORE ACCARDO

Un momento di raccoglimento nel ricordo della Shoan, dopo il concertov dell’Accademia di Santa Sofia a cui abbiamo assistito nell’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, riaperto e restituito così alla città di Benevento. La studentessa del Conservatorio “N. Sala” di Benevento ha voluto ringraziare il Maestro Accardo per la preziosa esperienza che hanno vissuto il giorno primo, con la Masterclass di violino. È stato ringraziato per essersi dimostrato paziente e disponibile a condividere le sue conoscenze”. Ognuno di noi”, ha continuato la ragazza, “porterà il ricordo di questo emozionante giorno, per sempre nel cuore”.
Quest’ultima ha concluso il suo intervento con l’esortazione a non dimenticare quanto è avvenuto in passato, nei campi di sterminio, dove morirono 6 milioni di ebrei.
Proprio questo è stato uno dei miei pensieri durante il concerto: ”Come può l’uomo creare simili bellezze in note, musica, arte e poi utilizzare il suo ingegno per uccidere il proprio fratello, il suo prossimo?”.
E’ questo uno degli interrogativi più ricorrenti ai quali però non si riesce a dare una risposta soddisfacente e a prendere esempio da queste situazioni, affinché non si ripetano mai più.
A fare da protagonista in questa serata è stata proprio la musica, quella con la M maiuscola, considerando gli autori: Mozart, un ragazzo prodigio; Beethoven, un semi sordo, che hanno scritto musiche immortali, che si ascoltano e riascoltano sempre volentieri; Bottesini, autore di fine Ottocento.
Giovanni Paolo Bottesini nacque a Crema, il 22 dicembre 1821 è stato un grande contrabbassista, noto compositore e direttore d'orchestra. Era figlio d’arte, il padre, Pietro, fu clarinettista e compositore.
Bottesini iniziò gli studi musicali all'età di 5 anni e a diciotto si diplomò al Conservatorio di Milano. Nel 1840, iniziò la carriera di contrabbassista che lo portò ad esibirsi in Europa e in America, anche in coppia con virtuosi di violino. Di pari passo, Bottesini si affermò come direttore d'orchestra, e il 24 dicembre 1871 diresse la prima assoluta dell'Aida di Verdi al teatro khediviale. primo teatro dell'opera de Il Cairo, capitale dell'Egitto. Grazie all'interessamento dello stesso Verdi, fu nominato direttore del Conservatorio di Parma il 1º gennaio 1889, anno della morte, avvenuta, nella stessa città, il 7 luglio 1889. Fu sepolto al Cimitero della Villetta, dove riposava anche Niccolò Paganini, con il quale, oltre alla fama, condivide anche la sepoltura.
Viene ricordato soprattutto per le sue composizioni per contrabbasso e il suo metodo di insegnamento fu pubblicato da Ricordi nel 1869. Infatti, Giovanni Bottesini passò alla storia come "Il Paganini del contrabbasso".
Egli fu anche autore di sette opere e, particolare curiosità, diresse il 16 maggio 1854, per la prima volta in Messico, l'inno nazionale messicano, cantato dall'italiano Lorenzo Salvi.
Il suo ”Gran Duo Concertante in la minore, per violino, contrabasso e pianoforte, BOT 111”, è stato suonato, con il M° Salvatore Accardo e la M° Laura Manzini, dal M° Ermanno Calzolari, docente presso il Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, dopo essere stato vincitore di numerosi concorsi, ed è stato, per ben 23 anni, primo contrabbasso al Teatro S. Carlo di Napoli. Di recente, nel mese di ottobre del 2022, è stato insignito della medaglia della Presidenza della Repubblica.
Con un repertorio che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea, il maestro Accardo è considerato uno dei maggiori esponenti della scuola violinistica italiana del Novecento. A otto anni inizia gli studi con il maestro napoletano Luigi D'Ambrosio, e due anni dopo sostiene l'esame di compimento inferiore presso il Conservatorio San Pietro a Majella. Nel 1954 supera il compimento medio con "dieci e lode". Nello stesso anno si esibisce in pubblico eseguendo l'integrale dei Capricci di Niccolò Paganini, divenendo uno «dei pochi solisti in grado di eseguirli tutti ventiquattro in una sola serata».
A quindici anni, consegue il diploma in violino. Il conte Guido Chigi Saracini, divenuto suo mecenate dopo averlo ascoltato, lo fece iscrivere, per l’ulteriore perfezionamento ad honorem, presso l'Accademia Chigiana di Siena, dove tornerà come docente dal 1973 al 1981, e poi dal 2003 ad oggi.
All'età di 17 anni, vince a Genova il Premio Paganini, divenendo uno dei più giovani vincitori.
Il suo impegno non ha trovato sosta: ha collaborato con le più importanti orchestre del mondo, sempre riscuotendo successo, ed esibendosi anche come direttore di formazioni cameristiche.
La sera del 27 gennaio ha suonato con Laura Manzini, che lo ha accompagnato al pianoforte, e collabora con lui fin dal 1989, un anno dopo il conseguimento, con lode e menzione d’onore, del suo diploma in pianoforte presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma.
Insieme ci hanno fatto ascoltare di Mozart, la “Sonata per violino e pianoforte, in sol maggiore KV 301”, nei due momenti: Allegro con spirito e Allegro.
Di L. Van Beethoven abbiamo ascoltato la “sonata per violino e pianoforte in la maggiore op. 30, n1”, nei tre movimenti: Allegro; Adagio molto espressivo; Allegretto con Variazioni.
Il concerto è stato preceduto da una lectio magistralis, questa volta tenuta dalla dott.ssa Caterina Meglio, Presidente del Conservatorio Statale “N. Sala” di Benevento, che grazie alla sincronia con l’Unisannio di Benevento e l’Accademia di Santa Sofia, ci hanno permesso di avere questo illustre violinista nella nostra città.
Il Presidente ci ha illustrato gli aspetti etici sulla sostenibilità o meglio “L’integrazione dei Principi ESG nella Nuova Imprenditoria”, presentando il rapporto tra il mondo delle imprese ed il mondo del lavoro. E’ partita dal senso etimologico del verbo sostenere, ed ha continuato ricordando la prima volta che si parlò del concetto di “sostenibilità”: avvenne a Stoccolma nel 1972, dove fu affrontato il tema della sostenibilità dell’ambiente, poi vi fu quello dello sviluppo nel 1987, dunque un argomento, ha affermato la Meglio, che tocca la vita di tutti noi. Il tema è collegato IBSG “l’ambiente da una parte e gli strumenti dall’altra infine la governance, cioè come l’azienda interagisce con l’esterno, quale modello di gestione segue, quali politiche interne adotta, come affronta la parità di genere... Tutto deve essere indirizzato allo sviluppo economico”. L’acronimo “ESG sta per Environmental, Social and Governance, e indica un vero e proprio rating, spesso conosciuto come rating di sostenibilità, che esprime l'impatto ambientale, sociale e di governance di una impresa o di una organizzazione che opera sul mercato”.
Infine ha ricordato come il Conservatorio di Benevento operi una continua ricerca: ”C’è questo dato culturale forte, spostando sempre di più il campo, dobbiamo sostenere la sfida, il confronto con l’Intelligenza artificiale”, questo computer creato dall’uomo, che ha creato così nuovi rapporti. “Guardiamo al contesto etico, come ci muoviamo nel ruolo che svolgiamo perché saremo giudicati dalle generazioni future”.
E’ stato un momento di grande spessore culturale, quello che abbiamo vissuto presso l’Auditorium S. Agostino, presentato dall’Unisannio e definita “Casa dei Saperi” ed “Officina del futuro”, così come riportato opportunamente sul marmo dell’altare.
Giuseppe Di Gioia
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